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L'esperto risponde
Redazione
pubblicato il 27-10-2014

Si può combattere l'influenza anche a tavola?



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Lucia chiede se le scelte alimentari possano migliorare le difese contro l'influenza e le malattie da raffreddamento

Si può combattere l'influenza anche a tavola?

Sono spesso soggetta a stati di raffreddamento. Posso potenziare le mie difese immunitarie contro l'influenza anche con l’alimentazione e in particolare modo con la colazione che è il mio ‘pasto’ preferito?

Lucia V, Lecce

Risponde Fabrizio Pregliasco (nella foto), Ricercatore al Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano

Premesso che la migliore prevenzione contro l’influenza e gli stati simil-influenzali resta la vaccinazione, anche l’alimentazione può contribuire all’allontanamento dei virus. Soprattutto se la dieta è ricca di quelle sostanze che possono sostenere l’organismo nei periodi stagionali in cui sbalzi di temperatura o freddo pungente si associano di norma a un aumento della probabilità di malattie da raffreddamento. Nel corso di tutti i pasti, quindi partendo dal mattino, si dovrebbe puntare ad alimentare l’organismo innanzitutto con vitamine e sali minerali.

Nel caso delle prime, le più efficaci per l’azione invernale preventiva, sono quelle del gruppo B (B1, B2, B12), laddove necessario e dietro consiglio medico anche supportate da integratori, le quali hanno la capacità di difendere prima e subito dopo l’aggressione dei virus. Sono infatti preziose per ricostruire la cellula, aiutano cioè a ridarle forza dopo l’infezione virale. Quindi sulla tavola mattutina, non dovrebbe mancare una fetta di pane, meglio ancora se integrale in quanto ricco di fibre, spalmato di marmellata che apporta zuccheri semplici e a rapido assorbimento. Perché proprio il pane e non biscotti o croissant? Poiché il grano contiene non solo contiene questa vitamina B, e se insieme si sgranocchia anche frutta secca, in particolare mandorle o noci o nocciole di cui la stagione fredda è generosa,  se ne potrà aumentare l’apporto.

Ma la vitamina B da sola non è sufficiente; la sua azione va potenziata con quella della vitamina D – contenuta nel latte e nei suoi derivati, come lo yogurt ad esempio, che introducono anche un buon quantitativo di calcio a vantaggio delle ossa – e della vitamina C che si trova in grande quantità come è noto nelle arance e negli agrumi in generale. Ecco perché si consiglia di sorseggiare a colazione una spremuta e si dice che l’arancia, al mattino, ha l’oro in bocca: la vitamina C stimola infatti il sistema immunitario favorendo l’attività delle sue cellule (linfociti) e l’azione antiossidante, fondamentale per rafforzare l’organismo. Oltre agli agrumi, si possono anche mangiare kiwi e frutti rossi, ribes in particolare, altrettanto efficaci.

Infine, ma na non per questo meno importante, è il ruolo dello zinco, attestato anche da due studi scientifici - la Cochrane Reviews che ha coinvolto oltre 1360 persone ed una ricerca pubblicata sul Journal of the American Medical Association che hanno dimostrato come questo minerale svolga un’azione di prevenzione e di riduzione dell’intensità della sintomatologia delle malattie tipiche della stagione invernale, grazie alla capacità di bloccare da un lato la replicazione virale e dall’altro di favorire un’attività immunostimolante. Dove trovare questo minerale? In uova, salumi, formaggi, latte. Insomma una colazione “internazionale”, con un effetto barriera anche contro i languori del mattino, limitando il rischio di ingerire troppe calori o snack poco sani.


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