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Chiedi le prove, altrimenti un’affermazione non è scientifica!

Sbarca anche in Italia l’iniziativa Ask for evidence-Chiedi le prove, voluta dal Cicap per sensibilizzare sull'importanza dei riscontri, sopratutto quando ci si imbatte in discussioni sui social network

Chiedi le prove, altrimenti un’affermazione non è scientifica!

«La dieta alcalina cura il cancro». «Gli immigrati rubano il lavoro agli italiani». «Le tracce degli aerei nel cielo sono scie chimiche per il controllo del clima». Quante volte ci siamo imbattuti, in internet o sui social network, in affermazioni di questo genere. Se poi vi siete mai impegnati in una discussione, vi sarete accorti che molti affermazioni hanno una parvenza di scientificità, vengono presentate come dati di fatto, spesso solo per sentito dire o per luoghi comuni non supportati da prove. Ma un’affermazione scientifica senza prove non è scientifica!

L’iniziativa Ask for evidence nasce in Inghilterra ed è adesso arrivata nel nostro paese come Chiedi le prove grazie al CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, che l’ha promossa e la coordina.

L’obiettivo è promuovere un corretto uso dell'informazione scientifica nei mezzi di comunicazione. Chiedi le prove infatti non è intesa come uno “sportello” dove porre domande e ricevere chiarimenti e spiegazioni dagli esperti, ma è una guida per diventare ambasciatori del metodo scientifico e della razionalità. Sul sito è pubblicato un piccolo “manuale” del perfetto asker, cioè colui che chiede (le prove). Una guida passo dopo passo da seguire durante conversazioni e dibattiti sui social network.

Molto utile  anche la sezione delle storie, dove sono riportati esempi di “diffuse leggende metropolitane” che con un minimo di ricerca delle prove, si scopre essere del tutto infondate. Tra le tante, vorrei qui citare la storia «Ma Umberto Veronesi l’ha detto?». Il professor Veronesi, infatti, grazie alla sua competenza e alla sua autorevolezza, è spesso tirato in mezzo alle “leggende” più disparate, dove vengono citate sue presunte dichiarazioni o interviste per sostenere una determinata tesi precostituita. Alcuni sostenevano che il Professor Veronesi avesse fatto dichiarazioni di stampo complottista nel libro “Verso la scelta vegetariana. Il tumore si previene anche a tavola" scritto con Mario Pappagallo (Ed. Giunti - 2012). Qui potete leggere l’esito dell’inchiesta: superfluo dire che della dichiarazione attribuita al professor Veronesi, nel libro vero non vi è traccia. Recentemente si è nuovamente diffusa la notizia secondo la quale il Professor Veronesi avrebbe cambiato idea sull’efficacia della cosidetta “cura” Di Bella; in realtà, spesso si tratta solo di titoli sensazionalistici e, leggendo anche l’articolo sottostante,  le presunte dichiarazioni del professore non sono riportate o sono estremamente fumose e vaghe. Se vi capita di imbattervi in discussioni del genere in rete, potrete provare a calarvi nel ruolo di asker e probabilmente svelare una nuova leggenda social.

Una domanda sorge spontanea: perché darsi tanto da fare, soprattutto sui social con persone che magari non si conoscono o che non si frequentano?  Osservazione più che legittima, anche perché argomentare con cognizione di causa presuppone l’impiego di molte più energie e tempo, entrambe merci molto preziose e rare. L’obiettivo dell’iniziativa non è naturalmente quello di “convertire” nessuno, ma di provare a diffondere l’abitudine allo spirito critico e alla verifica delle fonti e delle prove, soprattutto sui social network diventati ormai la piazza preferenziale per la discussione a livello globale dei temi più svariati ma che riguardano la vita di tutti. Un po’ di sana razionalità, di questi tempi, non può fare che bene.

Chiara Segré
@ChiaraSegre



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