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L’assassinio di massa dei farmaci contraffatti

Un business da 200 miliardi di euro e un milione di morti l'anno. Qualcosa di peggio di una semplice frode

L’assassinio di massa dei farmaci contraffatti

Internet «imago mundi». Cioè Internet nella sua intera natura di realtà che ripete il bene e il male della vita. Un mondo in cui bisogna avventurarsi senza nascondersene i pericoli. Non c’è soltanto Wikipedia che forse sta realizzando il sogno dell’Illuminismo sulla massima diffusione delle conoscenze. Non ci sono soltanto le opportunità di far conoscere al mondo intero, a milioni e milioni di persone, il luogo e il momento in cui si sta uccidendo l’uomo e umiliando la libertà. Non ci sono soltanto Google e gli altri motori di ricerca che ti mettono sotto gli occhi foreste incantate e capolavori dell’arte. C’è anche l’ondata di piena delle perversioni sessuali in cerca di vittime (vedi la pornopedofilia), e c’è la lotta selvaggia dei profitti criminali.

E’ il caso dell’enorme business dei farmaci contraffatti, che secondo alcune stime provocano ogni anno un milione di morti. E chi è alla guida di questo traffico che si presenta con i toni accattivanti della pubblicità? E’ la malavita organizzata, che ricava da questo mercato  200 miliardi di euro all’anno, una cifra superiore a quella dello spaccio di cocaina. Nelle notizie che si susseguono, forse non è stata sottolineata a sufficienza l’indubitabile guida delle mafie internazionali, che hanno scoperto una miniera d’oro nell’ingenuità della gente o nel disperato bisogno di farmaci per curarsi.

In realtà i mercati dei farmaci contraffatti sono due. Il primo riguarda i Paesi più evoluti, il secondo si espande nella desolazione dei Paesi poveri.

Nei primi, i farmaci contraffatti trovano il loro target negli acquirenti sedotti dai prezzi convenienti: la pillola blu contro l’impotenza  costa in Internet 60 centesimi di euro contro i 15 euro del prezzo in farmacia, e bisogna mettere in conto in questo rischioso fai-da-te anche la comodità di saltare la visita medica. Nei secondi, a volte il mercato dei farmaci contraffatti si presenta addirittura sotto le specie di un’offerta umanitaria, che sembra rendere disponibile una cura contro flagelli endemici; contro l’Aids, la tubercolosi, la malaria. Questo discorso  - sia chiaro - non riguarda i farmaci prodotti con grandi sforzi dai governi di nazioni povere che si sono battute con determinazione e coraggio contro l’ostacolo dei brevetti.

Occorre ragionare sulla sostanza del problema. I farmaci contraffatti sono farmaci prodotti senza osservare le norme che regolano in modo stringente la produzione del prodotto autentico. Sono per così dire farmaci «in maschera», che promettono senza mantenere, e che sono a buon mercato proprio perché la loro produzione ha costi irrisori. Ci vorrebbe un po’ di sensata diffidenza:  se un chilo di carne – poniamo – ha un prezzo tot, che carne sarà quella che viene venduta a un decimo di questo valore? Fatti salvi tutti i ragionamenti sui costi di distribuzione dei farmaci «regolari» e sui profitti ricercati dall’industria, stupisce che gli acquirenti dei farmaci contraffatti non si chiedano il perché di prezzi tanto bassi.

E così le mafie internazionali (forti anche del fatto che è impossibile sottomettere a controlli questo mercato parallelo) continuano  a realizzare profitti miliardari sulla salute della gente. E’ bene dirlo con fermezza e a voce alta: questi prodotti sono pericolosi, anzi pericolosissimi. Si può avere una pericolosità legata al principio attivo (addirittura «tagliato» per guadagnare di più, o del tutto diverso da quanto dichiarato nel foglietto illustrativo), agli eccipienti (che possono essere tossici o soggetti a rapida degradazione) al confezionamento (che non rispetta i princìpi di sicurezza e di qualità), e infine alla conservazione: esiste un florido traffico di medicinali scaduti, che per vie traverse finiscono nelle mani dei trafficanti mafiosi, e rinascono a nuova vita con una sapiente rietichettatura.

Il peggio succede nei Paesi poveri, ed è qui, molto probabilmente, che si verificano e si moltiplicano i decessi, fino ad arrivare al milione di morti di cui si parla con spavento. In molti casi, è stato accertato  che i farmaci non contengono affatto il principio attivo, o questo è tanto diluito da non conservare più alcuna efficacia. Così, centinaia di migliaia di povericristi vanno verso la morte illudendosi di curarsi, mentre la malattia, lungi dall’essere fermata, acquista virulenza e diffonde il contagio. In questi luoghi sventurati non si tratta di godere la sessualità con il Viagra o di scolpirsi i muscoli con gli anabolizzanti, ma ci si rivolge al farmaco per salvarsi la vita.

E allora, dobbiamo prendere coscienza che quella dei farmaci contraffatti non è una semplice frode, ma un assassinio di massa. Con un clic per fare l’ordinazione via Internet, diciamo di sì alle Mafie.     

Umberto Veronesi



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