L'attrice porta in scena lo spettacolo "Oscar e la dama in rosa" a sostegno del progetto di oncologia pediatrica della Fondazione Veronesi.

Amanda Sandrelli sul palco del Ravello Festival a sostegno di Gold for Kids

Un bambino malato terminale, il dialogo con la nonna e con Dio. Una storia straziante che sa raccontare la speranza di quei maledetti ultimi 12 giorni di vita di Oscar, “un ultra centenario di dieci anni” che combatte contro la leucemia. Approda anche al Ravello Festival, il prossimo 26 agosto, per una serata di beneficenza a sostegno di Gold for Kids, il progetto di oncologia pediatrica della Fondazione Umberto Veronesi, lo spettacolo che Amanda Sandrelli sta portando in scena con raffinata sensibilità per sostenere le attività di ricerca e cura sui tumori infantile.

Tratto dall'omonimo romanzo di Eric-Emmanuel Schmitt, (edito da Rizzoli) dopo il clamoroso successo in Francia e Germania, “Oscar e la Dama in rosa” racconta la storia di un bambino ammalato che, prima di morire, vuole capire il senso della sua esistenza, in un trattato morale di sopravvivenza. I ragionamenti del piccolo Oscar sono ingenui ma pieni di significato e costringono chi li ascolta a impegnarsi in una serie di riflessioni difficili da affrontare ma benefici per la mente.

Oscar ha la leucemia. Hanno tentato di salvarlo con un trapianto di midollo ma l'operazione non è riuscita e lui è diventato un "cattivo malato". Cattivo perché tutti - i genitori, i medici, gli amici del reparto - si aspettavano che guarisse e ora sono arrabbiati con lui. Tutti, meno nonna Rosa, una anziana volontaria che sembra trovare il modo per smontare la rabbia del bambino e trasformare quell'energia negativa in qualcosa di buono. “Scrivi a Dio. - gli suggerisce – Raccontagli quello che ti succede, quello che pensi, quello che ti piace e quello che non ti piace. Facciamo finta che ogni giorno passato in ospedale valga come dieci anni vissuti nel mondo. Oggi è il 20dicembre: entro la fine dell'anno avrai la bella età di 120 anni”. Oscar sta al gioco e comincia la sua corrispondenza con Dio. Ha tante cose da raccontargli e da chiedergli. Ne scaturisce una sintesi dell’esistenza umana attraverso la lente vitalissima e gioiosa di un bambino undicenne. Un bambino che non vuol andarsene prima di aver capito il senso della sua vicenda.

La Sandrelli è protagonista così di un monologo lungo, denso, pieno di contenuti religiosi e filosofici, interpreta una miriade di personaggi con una gestualità essenziale ma efficacissima e porta con sé il pubblico nel cuore della narrazione. 

Ci sono storie che vogliono essere raccontate, che ti scelgono, come i gatti scelgono il loro padrone, ti salgono in collo e non se ne vanno più – spiega Amanda Sandrelli -  “Oscar e la dama in rosa" non è solo un bellissimo libro di Eric-Emmanuel  Schmitt, è una storia necessaria, di quelle che in alcuni momenti possono farti davvero bene. Mai come questa volta il mio lavoro si accorda con quello della Fondazione: credo che Oscar sia uno strumento utile per affrontare la malattia, uno strumento che cerco di suonare al meglio”. 

 

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Per info e prenotazioni 089.858422, boxoffice@ravellofestival.com

 

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