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Antonella Cremonese
pubblicato il 28-02-2012

La chiamano malattia di Atlante ma colpisce soprattutto le donne



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La fibromialgia è una sindrome di dolore muscolare cronico e in Italia ne soffrono quasi due milioni di persone. Gli ultimi ritrovati terapeutici

La chiamano malattia di Atlante ma colpisce soprattutto le donne

Dolore alla colonna vertebrale, alle spalle, alla nuca, alle braccia, ai polsi, alle cosce. Difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli durante un sonno leggero, che non ristora. Affaticamento cronico, disturbi dell’umore.

E’ in sintesi il quadro dei sintomi della fibromialgia, una sindrome caratterizzata da dolore muscolare cronico associato a rigidità, nota con diversi nomi fin dal 1800. Per le forme che provocano tremendi dolori alla nuca è stata anche coniata la definizione di «Malattia di Atlante», dal nome del gigante ribelle a Giove che fu condannato a reggere  il mondo sulle spalle.

ANTIDEPRESSIVI

E’ una malattia tutt’altro che rara, si calcola che in Italia ne siano colpiti  tra 1 milione e mezzo - 2 milioni di persone, tutte in età lavorativa.  Con una netta prevalenza nel sesso femminile. Fino a qualche decennio fa, i suoi malati hanno avuto un destino strano: di vedersi affibbiare la spiegazione  psicosomatica, e di essere curati per depressione.

Anche al giorno d’oggi gli antidepressivi fanno parte della cura insieme con i miorilassanti che calmano i dolori muscolari, ma il punto da cui si parte per prescrivere gli antidepressivi è completamente diverso. Spiega il professor Pierluigi Meroni, primario della divisione di Reumatologia dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini e direttore della cattedra di reumatologia dell’Università degli Studi di Milano: « La fibromialgia è una malattia di confine tra  reumatologia e neurologia. Ad essere in ballo non è  la psiche, ma il funzionamento del cervello, in cui si rilevano alterazioni nel meccanismo d’azione dei neurotrasmettitori. Si prescrivono quindi, in unione con i miorilassanti, antidepressivi che agiscono, potenziandolo, sul neurotrasmettitore serotonina». 

DIAGNOSI GIUSTA

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E’ molto importante fare la diagnosi  giusta, ma la fibromialgia ha cessato di essere una malattia difficile da scovare, come succedeva un tempo. Spiega Meroni: «La diagnosi differenziale non presenta problemi, e gli esami danno un risultato semplice e chiaro: le articolazioni fanno male, ma non si trova infiammazione.

Il fattore reumatico non c’è. Alcune forme di fibromialgia (il 25-30%) si associano con l’artrite reumatoide, ma quando questa non è presente,  una diagnosi per esclusione deve soltanto prendere in considerazione che il dolore possa essere provocato da una sindrome paraneoplastica, cioè di origine tumorale.»

Una volta fatta la diagnosi, l’obiettivo da raggiungere è ridare alla vita del malato una qualità accettabile. Gli antidepressivi, usati un tempo come un mezzo per curare una presunta malattia psicosomatica, non solo agiscono sul meccanismo dei neurotrasmettitori, ma possono essere di aiuto nel rendere migliore il riposo notturno, e in ogni caso servono a curare quei disturbi dell’umore che non sono la causa della malattia, ma la sua conseguenza, come sa bene chiunque sia costretto a convivere con un dolore cronico.


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