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Cardiologia
Francesca Morelli
pubblicato il 07-11-2016

Farmaci e anziani: quattro raccomandazioni per l'assunzione corretta



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Specie in età avanzata, l’assunzione di farmaci deve essere scrupolosa e monitorata dal medico. Dalla Food and Drug Administration quattro raccomandazioni agli anziani per non incorrere in rischi inutili

Farmaci e anziani: quattro raccomandazioni per l'assunzione corretta

Usare i farmaci correttamente e in sicurezza è la prima regola in ogni contesto e in ogni fase della vita. Ma soprattutto nella terza e quarta età,  quando i cambiamenti fisiologici e il numero di medicinali assunti possono interagire negativamente tra loro, diminuendo l’efficacia dei farmaci o scatenando effetti collaterali. Così la Food & Drug Administration, l’agenzia del farmaco statunitense, ha stilato un documento con quattro punti cardine che ciascun paziente dovrebbe tenere a mente.

 

I FARMACI

Poco importa che siano farmaci da banco, acquistabili senza ricetta medica, o medicinali prescritti dal medico: l’attenzione per l’assunzione di qualsiasi preparato non deve mai calare. «L’utilizzo corretto e sicuro dei farmaci - si legge nel documento del’FDA - richiede attenzione in ogni età della vita e in maniera particolare dal sesto decennio in poi». I cambiamenti fisiologici legati all’invecchiamento o le patologie che richiedono terapie specifiche possono alterare la metabolizzazione di uno o più farmaci, compromettendone l’azione o, peggio, provocando interazioni pericolose. Eventi evitabili rispettando quattro fondamentali raccomandazioni scritte a chiare lettere dall’Ente americano.

1. Aderenza terapeutica

I farmaci vanno assunti secondo le indicazioni e dietro prescrizione del medico curate e/o dello specialista. Ovvero niente ‘fai da te’: sia per quanto riguarda iniziative personali verso l’uso di specifici farmaci, sia circa le modalità di utilizzo. Le terapie vanno assunte secondo la prescrizione medica, nel rispetto cioè dei dosaggi (la cui definizione si basa sempre su studi clinici, test specifici e sulle revisioni delle agenzie regolatorie) e delle posologie consigliate, senza prendersi la libertà di interromperle, stimando che non facciano l’auspicato effetto, o di ridurne l’assunzione (anche nel caso in cui si osservino dei miglioramenti), senza prima consultare il medico. Specie se si è in terapia per malattie croniche come il diabete o l’ipertensione nelle quali i farmaci funzionano solo se vengono assunti con regolarità e correttezza. Anche e soprattutto se si assiste alla comparsa di reazioni o effetti avversi, o se si nutrono perplessità circa l’assunzione di un farmaco, è necessario avvalersi di un parere medico accreditato.

2. Controllo delle politerapie.

Bisogna tenere un elenco dettagliato e aggiornato dei farmaci che si stanno assumendo. La FDA raccomanda come seconda regola, specie nel caso di una politerapia, di annotare correttamente la tipologia e le modalità di assunzione dei farmaci, tenendo conto anche delle eventuali ‘correzioni’ terapeutiche apportate dal medico in corso di trattamento. Il consiglio è di redigere la lista in duplice copia, consegnandone una a una persona di fiducia, un famigliare, il vicino di casa o un amico: una accortezza utile soprattutto in casi di necessità, quando si viaggia o in situazioni di emergenza.

3. Informazione.

Bisogna conoscere l’azione e la risposta dei farmaci. Quando si assumono due o più farmaci potrebbero presentarsi effetti collaterali. Occorre leggere con attenzione il bugiardino nel quale vengono annotate tutte le possibili interazioni farmacologiche dannose, ma anche le reazioni fisiologiche che un farmaco potrebbe determinare sull’organismo, cui si deve aggiungere la consapevolezza che le reazioni avverse possono essere sollecitate da alcuni particolari fattori. Può infatti esistere un maggior rischio nel caso si consumino alcuni alimenti o bevande (come ad esempio il pompelmo link articolo?), soprattutto se alcoliche, si assumano preparati o integratori a base di erbe. Anche eventuali malatie concomitanti possono compromettere o rendere rischiosa l’assunzione di una determinata terapia. Di ogni aspetto, ma soprattutto delle proprie condizioni cliniche, è fondamentale discuterne e informare il medico.

4. Monitoraggio e revisione periodica dei farmaci

Se non durante ogni visita almeno una volta l’anno, è utile passare in rassegna le terapie che si stanno assumendo con il medico di riferimento o con lo specialista e esaminare eventuali possibili variazioni. Compreso gli integratori, valutando se siano sempre appropriati o se e quali possano essere sospesi.

I farmaci sono una faccenda seria, conclude il documento. Solo dal corretto utilizzo - ovvero dall’attenta assunzione e secondo le indicazioni terapeutiche - si potranno ottenere i migliori benefici per raggiungere una vita più lunga e di qualità superiore.


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