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Fumo
Fabio Di Todaro
pubblicato il 24-10-2016

Sigarette elettroniche «rimandate» per smettere di fumare



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Una revisione Cochrane ribadisce l’assenza di danni gravi legati all’utilizzo delle sigarette elettroniche, ma rinvia il giudizio sulla loro efficacia nei percorsi di disassuefazione dal fumo

Sigarette elettroniche «rimandate» per smettere di fumare

Non hanno effetti collaterali gravi: almeno nei primi due anni di utilizzo. E possono aiutare i fumatori ad allontanarsi dalle sigarette. Confermato il giudizio scientifico che accompagna le sigarette elettroniche. Le conseguenze sulla salute legate al loro utilizzo sono sicuramente ridotte rispetto a quelle tradizionali e possono essere una scelta per chi tenta di abbandonare la dipendenza dal tabacco, , senza avere però certezza dell’approdo. Le conclusioni sono ribadite in una revisione della Cochrane Library. Il documento è un aggiornamento della prima rassegna pubblicata nel 2014, discussa in questo precedente articolo.

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FANNO MENO MALE DELLE SIGARETTE TRADIZIONALI

Gli autori sono tornati sull'argomento per tenere conto dell'evoluzione tecnologica che le sigarette elettroniche - usate da 315mila italiani nel 2015 - hanno avuto negli ultimi tempi. Non si possono per ora escludere danni per la salute, e pertanto vanno evitate soprattutto in prossimità di bambini, asmatici e donne in gravidanza. Tuttavia rispetto alle sigarette tradizionali la riduzione del danno è ormai quasi acclarata, dato che nelle sigarette elettroniche manca il processo di combustione, a cui si deve la gran parte delle sostanze tossiche e cancerogene sprigionate dalle “vecchie” sigarette. Ciò su cui si dibatte di più è la loro efficacia in un percorso che punta ad avere come obiettivo la completa disassuefazione dal fumo. Mancano nuovi trial clinici randomizzati, mirati a valutare l’eventuale diverso effetto in due gruppi di persone: uno abituato a usare la sigaretta elettronica, l’altro no. Ma l’aggiornamento ha tenuto conto dei dati prodotti da undici studi osservazionali, da cui è emersa l’assenza di gravi effetti collaterali legati all’utilizzo delle e-cig. Con due anni in più di lavoro, i ricercatori hanno messo nero su bianco soltanto alcuni casi di irritazione della gola e del cavo orale. Invariati, rispetto a due anni fa, sono risultati pure gli effetti in termini di cessazione dal fumo.

LE SIGARETTE FAI DA TE FANNO MENO MALE RISPETTO A QUELLE TRADIZIONALI?

PERÒ IL NUMERO DI FUMATORI NON CALA

Nell’ultimo lustro, corrispondente al periodo di diffusione sul mercato delle sigarette elettroniche, il numero dei fumatori in Italia non è diminuito: sono poco meno di undici milioni, pari al 21 per cento della popolazione. Consumo medio giornaliero pari a 13 sigarette. Vale a dire che in questa direzione, finora, le sigarette elettroniche non hanno lasciato il segno. «Ma la cessazione totale è un traguardo difficile e non è un obiettivo percorribile da tutti - commenta Fabio Beatrice, direttore della struttura complessa di otorinolaringoiatria e del centro antifumo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino -. Anche una diminuzione significativa delle sigarette fumate e di conseguenza del contatto con sostanze tossiche e cancerogene può essere utile». Le conclusioni del lavoro di revisione - nel capitolo dedicato alla cessazione dal fumo - cozzano in parte con quelle approfondite in un precedente articolo.


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UN AIUTO PER GLI EX FUMATORI?

A differenza della terapia con sostitutivi della nicotina (chewing gum, cerotti o confetti), degli altri farmaci utilizzati nei percorsi di disassuefazione e del counseling specialistico, le sigarette elettroniche non sono ancora considerate uno strumento scientificamente validato per smettere di fumare. Si sa che hanno il vantaggio - a livello psicologico - di mimare la gestualità associata al fumo di sigaretta. È anche questo il motivo per cui secondo alcune ricerche (come quella pubblicata nei mesi scorsi su Tobacco Control) chi ha già smesso di fumare e sceglie di utilizzare esclusivamente e-cig ha maggiori possibilità di non ritornare alle sigarette tradizionali. «Lo studio ha confermato che la sigaretta elettronica può essere un’alternativa per gli ex fumatori per non tornare a fumare sigarette, ma la sua efficacia per smettere di fumare è minima», chiosa Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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