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Redazione
pubblicato il 31-07-2014

Il cioccolato fondente fa bene ai denti?



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Risponde Antonella Polimeni, Professore Ordinario di Odontoiatria Pediatrica all’Università ‘Sapienza’ di Roma

Il cioccolato fondente fa bene ai denti?

Ho sentito dire che il cioccolato fondente può aiutare a prevenire la carie: è vero?
Luisa T, Vicenza

Risponde Antonella Polimeni (nella foto), Professore Ordinario di Odontoiatria Pediatrica all’Università ‘Sapienza’ di Roma

Questa proprietà appartiene al cacao amaro il quale è ricco, sulla superficie esterna della bacca, di alcune sostanze – i tannini, i floruri e i fosfati – che hanno capacità di antidemineralizzazione dello smalto. Vale a dire che aiutano a ridurne la perdita ed anche a proteggere da carie e placca. Inoltre il cacao amaro contiene alcuni antibatterici naturali in grado di impedire allo Streptococco mutans, il batterio responsabile della carie, di produrre il glucano. Quest’ultimo, di consistenza piuttosto vischiosa, si attacca ai denti ed offre ai germi una condizione ottimale per la formazione della placca. Placca e germi, insieme, possono così concorrere alla trasformazione degli zuccheri presenti negli alimenti in acidi che, a lungo termine, corrodono lo smalto. Non sempre però il cioccolato riesce a svolgere un’azione preventiva verso l’insidiosità della carie; questa capacità viene infatti vanificata se la barretta di cioccolato è gustata insieme ad altri alimenti dolci e/o a carboidrati ma soprattutto se non si rispettano, di base, le regole di una corretta e accurata igiene orale che resta la prima condizione per la prevenzione della carie e di altre patologie del cavo orale. Per avere efficacia preventiva contro la carie, il cioccolato deve essere però rigorosamente fondente all’80-85%, ossia con quantitativi di zucchero pari quasi a zero.

Esistono altri alimenti che possono svolgere la medesima funzione, fra questi i mirtilli, le verdure crude che aiutano a tenere puliti i denti, ma anche la cicoria, il caffè, il vino rosso, il formaggio e lo yogurt che, grazie al calcio e ai grassi, aiutano a rinforzare i denti e a tutti i cibi che contengono tannini, floruri e fosfati. Va dunque smentite il potere cariogeno del cioccolato, indicandone anzi l’introduzione anche nella dieta del bambino già svezzato (dopo i 3/5 anni, altrimenti il cioccolato può causare allergie) per abituarlo a sapori diversi dal gusto dolce, a cui si tende naturalmente, evitando che la continua richiesta solo di alimenti ricchi di zuccheri lo conduca verso sovrappeso e/o obesità e le carie. La prevenzione della carie può e dovrebbe iniziare, però, già dalla culla. Da uno studio preliminare in vitro condotto dalla nostra Università in collaborazione con i pediatri della Sapienza di Roma, guidati dalla professoressa Marzia Duse, sembrerebbe infatti che i probiotici, addizionati ai latti artificiali, siano in grado di diminuire la proliferazione dello Streptoccocco mutans, come detto il principale responsabile della carie. Un dato importante poiché questo batterio può anche essere trasmesso dalla mamma, che non ha una bocca sana, al neonato nel cui cavo orale può colonizzare, restando silente a lungo e cominciando a farsi sentire quando spuntano i dentini. Dunque la prima indicazione contro la carie, ancora prima di una scelta verso alcuni tipi di alimenti, restano l’attenzione alla bocca sana della mamma, specie in gravidanza, e la cura dell’igiene orale.

 

 


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