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Redazione
pubblicato il 07-02-2013

Lo sci di fondo fa bene anche al cervello



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Secondo uno studioso di medicina alpina questa disciplina è preferibile a quella dello sci veloce di discesa e slalom perché porta maggiori benefici all’apparato cardiovascolare. Ma soprattutto combatte lo stress

Lo sci di fondo fa bene anche al cervello

Secondo uno studioso di medicina alpina questa disciplina è preferibile a quella dello sci veloce di discesa e slalom perché porta maggiori benefici all’apparato cardiovascolare. Ma soprattutto combatte lo stress

Lo sci di fondo è il mezzo migliore per  preservare la propria salute. E’ il parere di uno studioso della materia, il professor  Wolfgang  Schoberberger, direttore dell'Istituto di sport e turismo della salute e medicina alpina di Innsbruck. Questa specialità sportiva, d’altronde, sta vivendo un risveglio nel mondo degli appassionati della natura, perché non richiede forti investimenti e consente di passare ore tranquille in ambienti salutari. Praticare sci di fondo rispetto a sci da discesa offre maggiori opportunità di salute, perché genera un equilibrio psicofisico in grado di allenare tutti i distretti corporei dell’organismo in maniera equilibrata. Ma ecco che cosa suggerisce il professor Schoberberger.

Perché il fondo fa così bene alla salute ?

«Ci sono diversi motivi per dedicarsi allo sci di fondo. Prima di tutto, perché muoversi nel freddo, nel bel mezzo della natura innevata, fa bene al nostro cervello. Questo fattore viene raramente preso in considerazione, ma è fondamentale. Lo sci di fondo in un prato bianco o nel bosco libera la nostra mente dallo stress quotidiano e ci aiuta a trovare la soluzione ai nostri problemi. Poi, per quanto riguarda i benefici fisici, dividerei il discorso in due: apparato muscolo-scheletrico e cardio-vascolare. Nel primo caso, a differenza di sport simili come la corsa, si attivano più gruppi muscolari: soprattutto il cingolo scapolare, i muscoli della schiena, il collo, i muscoli pelvici e le gambe. Per quanto riguarda l'apparato cardio-vascolare, una pratica regolare e di una certa durata migliora forza e resistenza. Non va inoltre dimenticato l'aspetto propedeutico alla coordinazione dei movimenti».

Che cosa emerge dal punto di vista dalla medicina dello sport nello sci di fondo?

«La varietà dei movimenti. Non si passano ore a fare lo stesso movimento, perché il sentiero sale e scende. Si alternano sforzi più intensi a fasi di riposo. Bisogna stare attenti alle asperità del percorso e ai bruschi cambi di direzione. E poi si possono ottenere benefici per l'apparato cardio-vascolare con sessioni relativamente brevi, di un'ora/un'ora e mezzo».

Per persone con problemi di salute o una malattia cronica lo sci di fondo potrebbe essere una terapia?

«Dipende dalla patologia e in questo caso è meglio farsi visitare da uno specialista. Il vantaggio dello sci di fondo, rispetto ad altri sport come la corsa, è il fatto di essere meno traumatico per i muscoli e le articolazioni e questo è un vantaggio per chi è in sovrappeso. Però, e questo vale per tutti, una tecnica sbagliata può fare più danni che benefici, ecco perché all'inizio è meglio prendere qualche lezione… bisogna imparare step-by-step con chi ha fatto del fondo la propria vita».

Sci di fondo per dimagrire, dunque?

Lo sci di fondo è la disciplina più “aerobica” tra gli sport outdoor. Un’affermazione confermata da diversi fisiologi e preparatori tecnici, perché l’uso coordinato di braccia e gambe rende lo sci nordico uno sport con un altissimo consumo calorico. Uno sport “wellness”, dunque, ancora più “giovane” dopo l'introduzione della tecnica “skating”. Per anni lo sci di fondo è stato legato a due “binari”, oggi invece si va con il passo di pattinaggio. Meno fatica, più velocità: è la rivoluzione che rende il fondo uno sport sempre più trendy, praticato anche dai giovani. Un'alternativa al running nei lunghi mesi invernali.

Edoardo Stucchi


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