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Pediatria
Fabio Di Todaro
pubblicato il 21-07-2016

L’Ordine si schiera contro i medici anti-vaccini



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Linea dura per fermare il calo della profilassi vaccinale. Provvedimenti disciplinari all’orizzonte per gli specialisti che li sconsigliano

L’Ordine si schiera contro i medici anti-vaccini

Potrà passare ancora lo scetticismo dei genitori, alimentato da un’informazione non sempre sostenuta dal rigore scientifico. Ma la negligenza, se non proprio la scarsa professionalità degli specialisti in materia di vaccinazioni, no. Pena: un provvedimento disciplinare da parte dell’Ordine dei Medici che potrebbe includere anche la sospensione e la radiazione, ovvero le sanzioni più severe che possono essere erogate da un ordine professionale.

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L’ORDINE CONTRO I MEDICI ANTI-VACCINI

A imporre la stretta è stata la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), che ha deciso di esporsi pubblicamente su un tema sanitario reso scottante negli ultimi anni dalle prese di posizione di genitori e professionisti, quasi sempre alimentati attraverso un’informazione incompleta dedotta dal web. Per far fronte a una regressione derivante «da una crisi profonda del rapporto tra razionalità medica e opinione pubblica, che investe tanto la comunità scientifica quanto la società», il consiglio nazionale dell’Ordine dei Medici ha stilato un documento di cinque pagine, asciutto ma chiaro.

Nel comma 15 viene toccato il punto più delicato: «Solo in casi specifici, quali alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni costituisce un’infrazione deontologica». Parole chiare, che rimandano gli specialisti alle loro responsabilità. «Perché la tutela della salute dell’individuo rappresenta un interesse della collettività», è il pensiero che Roberta Chervesani, presidente Fnomceo, rivolge alla pattuglia di medici contrari ai vaccini. «Ce ne sono diversi, alcunni dei quali già sottoposti a provvedimenti disciplinari da parte degli Ordini regionali. Il medico deve promuovere un’informazione rigorosa e prudente, fondata sulle conoscenze scientifiche acquisite». la posizione della Fnomceo è stata condivisa anche dalla Società Italiana di Medicina Generale (Simg), presieduta da Claudio Cricelli«Ritengo corretto il richiamo all’obbligo deontologico, per tutti coloro che fanno parte della comunità medica, all’utilizzo di strumenti terapeutici indispensabili come i vaccini. La dimostrazione della loro efficacia fa parte delle evidenze scientifiche. E sono false, pretestuose e ingannevoli tutte le affermazioni utilizzate per contestarne la sicurezza».

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SENZA VACCINAZIONI RISCHIANO ANCHE LE PERSONE VACCINATE

Le persone che dovrebbero essere vaccinate ogni anno in Italia sono cinquecentomila. Ma in realtà tutti i tassi delle vaccinazioni sono in calo, lungo la Penisola. A cominciare da quelle fortemente raccomandate nei bambini: contro tetano, difterite, pertosse, poliomielite, epatite B, pneumococco e Haemophilus influenzae di tipo B (nel primo anno di vita), morbillo, parotite e rosolia (al tredicesimo mese). Prova ne sono le recrudescenze di morbillo registrate negli ultimi anni: anche in Italia. Per arrivare alla vaccinazione antinfluenzale: in calo sia tra i più piccoli sia tra gli anziani.

«Questo calo diffuso ha già delle ripercussioni su chi non si vaccina, ma potrebbe presto averne anche sull’intera popolazione, se non si registrerà un’inversione di tendenza - afferma Massimo Andreoni, direttore dell’unità operativa di malattie infettive al Policlicnico Tor Vergata di Roma e presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) - Quando la copertura vaccinale è inferiore all’ottantacinque per cento della popolazione, viene meno quella che definiamo immunità di gregge. Si tratta del fenomeno che consente anche ai non vaccinati di godere di una certa immunità, dovuta alla difficoltà da parte delle infezioni di attecchire nella popolazione».

Troppe paure infondate sono alla base delle vaccinazioni. «Sono favorevole alla reintroduzione dell'obbligo di esibire il certificato vaccinale prima dell'iscrizione a scuola. In questo modo ai bambini non vaccinati per cause mediche non sarebbe preclusa alcuna opportunità, in presenza della documentazione che attesta l'impossibilità di sottoporsi a una vaccinazione». Destino diverso, invece, toccherebbe ai bambini non vaccinati per scelta (dei genitori). «È come se si desse l'ok a guidare senza patente», chiosa lo specialista. Meglio invertire la rotta, prima che sia troppo tardi.

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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