"Vedete la pallina in foto? Sono pochi millimetri, la stessa misura del mio tumore. Minuscolo.
Ma i tumori non sono tutti uguali e purtroppo nel mio caso non è bastato asportarlo e tentare di dimenticarlo. Era piccolo, ma molto aggressivo e parecchio veloce.
Nonostante le sue dimensioni è stato necessario essere più aggressivi e cattivi di lui e sperare che si sia spaventato talmente tanto da non osare tornare mai più."
"Riecheggiano prepotenti nella mia mente le parole: “Signora, purtroppo è maligno!”.
Parole pesanti come un macigno. Il mondo per qualche ora aveva smesso di girare. Mi ero avvolta sotto il piumone. Faceva caldo, ma ricordo perfettamente che stavo morendo di freddo. Mi ero guardata allo specchio e avevo gli occhi gonfi e le guance rigate di nero. Il telefono accanto a me suonava impazzito, ma non avevo il coraggio di parlare con nessuno."
"È vero, ho un grande coraggio perché ho scelto di continuare a sorridere nonostante una diagnosi di cancro. Perché ho deciso di essere felice nonostante tutto e svegliarmi ogni mattina grata di essere qui e poterlo raccontare, e magari aiutare qualche altra donna a trovare la stessa forza. Ho avuto il coraggio di affrontare diagnosi, terapie, effetti collaterali, perdita di capelli, il pensiero di lasciare i miei figli senza una mamma e andarmene con il rimpianto di non aver ancora avverato tutti i miei sogni.
Mi dovrei vergognare perché mi faccio vedere senza capelli? Se può aiutare altre persone che stanno affrontando gli stessi momenti di paura, angoscia e disperazione, ben venga."
"Al momento della diagnosi i miei bambini avevano 3 anni e 2 anni. Ben presto ho capito che non bastava dire loro: “mamma ha la bua e si deve curare”. Ho capito che avevano bisogno di risposte alla loro portata.
Così mentre erano fuori casa ho creato delle storie illustrate, fatte di parole semplici per spiegare loro uno dei mali più difficili. Leggere una storia ai nostri figli è un momento di intimità in cui la relazione si arricchisce.
E in un momento così doloroso per tutti quanti abbiamo più che mai bisogno di ritagliarci dei piccoli momenti in cui abbandonarci ad atti d’amore."
“Chi eri, chi sei e chi sarai. Sono tre persone differenti”.
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Pronta a combattere.
"Nel momento in cui la malattia era solo un sospetto mi sono sentita presa per il colletto della maglietta e buttata in un frullatore gigante che man mano che vado avanti in questo percorso, dalla diagnosi sino all’inizio delle terapie, aumenta di velocità. Gira, gira, gira e mi sballottola da una parte all’altra facendomi provare pensieri ed emozioni contrastanti, dalla paura alla speranza, dall’angoscia, accompagnata da momenti di vuoto, alla relativa calma, gioia e gratitudine."
"E finalmente… la fine della chemio!
Non so se mi ha stordita di più l’ultima chemio o la valanga di emozioni che si provano in un giorno come questo… Mesi fa ero terrorizzata. Oggi non trovo le parole per descrivere quanto sono felice."
"Voglio urlare al mondo che nonostante tutto sono più viva che mai. Tutto questo non sarebbe possibile senza la ricerca che, giorno dopo giorno, ci regala sempre più possibilità di mettere in campo tutte le nostre risorse per tornare a sorridere."