Arrivato lo strumento che permetterà di effettuare gli esami nell'ambulatorio afgano

Una speranza per Herat: consegnato il mammografo di Fondazione Veronesi

Ci siamo: i militari italiani del Train Advise Assist Command West (TAAC W) nei giorni scorsi hanno consegnato un mammografo al Maternity Hospital di Herat. Lo strumento, che permetterà di effettuare esami approfonditi alla ricerca dei tumori del seno in fase iniziale, è stato acquistato da Fondazione BNL e trasportato dall’Italia con i velivoli dell’Aeronautica Militare che assicurano i collegamenti tra l’Afghanistan e l’Italia.

L'invio della nuova attrezzatura si inscrive nel progetto della Fondazione Veronesi denominato “Together for Peace”, all'interno del più vasto “Science for Peace”. Il mammografo si aggiunge a un ecografo già inviato a Herat nel 2013, impiegato non solo per la prevenzione del tumore al seno, ma anche per ecografie addominali. A gestire l’ambulatorio è stata chiamata una dottoressa afghana, al cui stipendio per i primi due anni provvede la Fondazione Veronesi. Invitata a Milano, ha seguito un training ad hoc. Strutture di questo genere sono molto rare in Afghanistan, dunque ben preziose. E oltre che giovare alla salute, il nuovo ambulatorio contribuirà a promuovere la condizione delle donne.

Alla cerimonia di fine corso hanno partecipato il Capo dipartimento della salute pubblica di Herat e la Direttrice dell’Ospedale Regionale di Herat, che hanno espresso gratitudine per il concreto contributo fornito dal nostro Paese e da Fondazione Veronesi alla sanità locale nel corso degli anni, grazie al quale molti cittadini locali riescono ad accedere a cure mediche ed indagini diagnostiche prima non disponibili.

Si ringraziano i nostri militari per l’importante supporto datoci al Camp Arena di Herat, il Tenente Colonnello Leale con il Capitano Benedetto Tommaso per la parte operativa, il Tenente Colonnello Troise e il Tenente Bellusci Roberto per la parte delle Pubbliche Relazioni. Ringraziamo anche la Fondazione BNL per il rinnovato supporto al progetto "Together for Peace".

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