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Alimentazione
Redazione
pubblicato il 12-09-2011

L'alimentazione in età scolare e nell'adolescenza



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Mangiare bene e in allegria: così i ragazzi che crescono possono imparare da subito le corrette abitudini a tavola

L'alimentazione in età scolare e nell'adolescenza

Seconda puntata della rubrica "Le regole della buona salute a tavola". Oggi parliamo dell'alimentazione in età scolare e nell'adolescenza

In condizioni di normalità e buona salute nell'età scolare e nell'adolescenza ogni prescrizione dietetica dovrebbe perdere di significato; numerosi studi hanno, infatti, dimostrato che ogni bambino avviandosi a diventare adulto se lasciato ad un regime di dieta libera sia riguardo alla qualità del cibo sia riguardo al numero delle razioni alimentari, mangerà, in modo più o meno vario, tutto ciò che gli serve per vivere e crescere in modo regolare.

Tuttavia, pur tenendo conto della straordinaria adattabilità dell'organismo umano sano è importante, in questa fase della vita, non tanto imporre una dieta quanto introdurre al più presto abitudini dietetiche corrette; vale a dire far sì che "il nutrirsi" continui ad essere un fatto naturale e gradevole e non si trasformi, per esempio, in una forma di ricatto. Non sono rari, infatti, i bambini che esprimono una situazione di disagio psicologico o affettivo rifiutando il cibo o consumandone troppo.

L'età scolare e l'adolescenza sono fasi molto delicate e importanti in cui l'organismo rapidamente si trasforma e la velocità d'accrescimento staturale può raggiungere, in certi periodi, anche i 10 centimetri l'anno comportando, oltre all'allungamento delle ossa, un aumento di volume della massa muscolare, del tessuto adiposo e di tutti gli organi; tutto ciò non potrebbe accadere se, attraverso l'alimentazione, non fosse fornito al corpo il materiale necessario a costruirsi.

Il fabbisogno energetico previsto dai LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti) corrisponde a:

  • 1.900-2.000 kcal al giorno dai 7 ai 9 anni
  • 2.000-2.250 kcal dai 10 ai 12 anni
  • 2.250-2.500 kcal oltre i 13 anni

Tali stime, dal significato ovviamente orientativo, sono state calcolate prevedendo un discreto livello d'attività fisica e devono quindi essere ridotte del 15% se i ragazzi conducono vita sedentaria.

Molto importante è adottare una dieta varia, nella quale siano giornalmente presenti alimenti appartenenti ai quattro gruppi fondamentali:

latte e derivati, carne, cereali, verdura e frutta: moderando il consumo di cibi a elevata densità calorica quali dolciumi, formaggi, frutta secca, bevande zuccherate e cercando di ripartire la razione calorica giornaliera in modo da assumere

  • il 25% delle calorie con la prima colazione (purtroppo molto spesso "saltata")
  • il 35-40% a pranzo
  • il 10-15% a merenda
  • il 25-30% a cena

MERENDINE - Attualmente, l'abitudine a consumare fuori pasto merendine, patate fritte, gelati, a frequentare i fast food in cui il menù è sempre troppo ricco di grassi e di proteine, porta spesso gli adolescenti (in particolare i più sedentari) a una condizione di sovrappeso talvolta preoccupante.

L'adolescenza infatti è, dopo il primo anno di vita, l'età in cui è più probabile l'insorgenza di disturbi su base alimentare.

L'obesità, dovuta di solito a iperalimentazione associata a vita sedentaria è il disturbo di più frequente riscontro tra gli scolari della scuola dell'obbligo; fortunatamente molto più rara è la condizione opposta, di rifiuto totale del cibo, che caratterizza l'anoressia mentale, malattia complessa, talvolta molto difficile da trattare, che si riscontra prevalentemente nelle giovani fanciulle.

CARENZE - In questa fase della vita possono verificarsi anche situazioni di carenza alimentare come, per esempio, un relativo deficit di calcio legato alla necessità di fronteggiare la maggior richiesta derivante dal rapido accrescimento delle ossa e un deficit di ferro legato a un aumento della massa sanguigna (che è in funzione della massa corporea) e, nelle femmine, alle perdite ematiche correlate ai flussi mestruali. La correzione di questi stati carenziali si attua ovviamente somministrando adeguati medicamenti, ma non bisogna dimenticare che essi possono essere prevenuti semplicemente rinforzando l'abitudine ad assumere quotidianamente un bicchiere di latte (molto ricco di calcio) e non lasciando mancare nella dieta alimenti ricchi in ferro quali carne, fegato, uova, legumi e farine integrali.

La dieta mediterranea a base prevalentemente d'amidi (pasta, pane), grassi vegetali (olio d'oliva), cereali e verdura è ottimale anche per il bambino in età scolare e per l'adolescente: essa fornisce, infatti, la giusta quantità di principi nutritivi e, se usata con oculatezza, consente di attuare precocemente una profilassi nei confronti d'obesità, diabete e malattie cardiovascolari.


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