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Cardiologia
Redazione
pubblicato il 17-05-2014

L'ipertensione in Italia e nel mondo



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La pressione alta accomuna paesi ricchi e paesi poveri. L'effetto della globalizzazione dei fattori di rischio

L'ipertensione in Italia e nel mondo

In Italia si stima che circa 15 milioni di persone abbiano la pressione arteriosa troppo alta, e la metà non lo sappia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) allarga lo sguardo e definisce l’ipertensione uno dei principali problemi di salute pubblica, che riguarda un miliardo di persone nel mondo e causa nove milioni di vittime l’anno.

Ad essa si imputano circa la metà dei decessi per malattia cardio e cerebrovascolare. Ma cosa accomuna i pazienti in fila dal medico in Italia, Brasile Russia o Thailandia? Invecchiamento, urbanizzazione e globalizzazione di abitudini di vita poco salutari, secondo Margaret Chan, direttore generale dell’Oms.

La buona notizia è che la pressione alta si può prevenire e si può trattare efficacemente. Molti dei paesi più ricchi, rilevano gli esperti Oms, hanno iniziato a ridurre l’impatto dell’ipertensione grazie a decise campagne di sensibilizzazione, misure di salute pubblica come la riduzione del sale nei prodotti alimentari industriali, disponibilità diffusa di tecniche efficaci per diagnosticare e trattare il disturbo. Al contrario, nei paesi poveri la misura del danno (infarti, ictus) è in crescita. Sono le popolazioni a reddito medio-basso che stanno pagando il prezzo più alto.

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