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Pediatria
Caterina Fazion
pubblicato il 15-07-2022

Impetigine & Co: come proteggere i bambini dalle infezioni estive



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La vita da spiaggia può favorire le infezioni nei bambini, compresa l'impetigine. Vediamo i rischi principali e come evitarli in estate

Impetigine & Co: come proteggere i bambini dalle infezioni estive

Giocare con la sabbia e fare lunghi bagni in mare o in piscina sono il passatempo preferito dei bambini durante il periodo estivo, non senza rischi. Malattie infettive come impetigine, pidocchi, micosi e verruche, infatti, possono circolare con più facilità proprio in estate. Con la dottoressa Maria Rosaria Marchili, responsabile dell'Unità Operativa di Pediatria ad alta complessità assistenziale del Bambino Gesù di Roma, impariamo a proteggere i più piccoli dalle insidie di sabbia e acqua, sia dolce sia salata.

 

I RISCHI DELLA SPIAGGIA

Virus, funghi e batteri crescono molto bene in tutti gli ambienti caldo umidi come la spiaggia dove, in presenza di acqua e sabbia, possono proliferare con maggiore facilità. Particolarmente rischiosi sono i mari inquinati con divieto di balneazione, ricchi di germi. I bambini, che spesso ingeriscono acqua facendo il bagno, sono maggiormente esposti a contrarre infezioni. Se il mare è pulito si parte sicuramente avvantaggiati, ma i rischi non mancano comunque. Anche la sabbia gioca un ruolo determinante: portandola alla bocca, il bambino rischia di infettarsi con virus o batteri.

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IMPETIGINE, IL RISCHIO AUMENTA

La malattia infettiva più diffusa nel periodo estivo per i bambini di età compresa tra i due e i cinque anni, è rappresentata sicuramente dall’impetigine. Si tratta di un’infezione cutanea causata da batteri streptococchi e stafilococchi che possono trovarsi nella sabbia o in acqua e proliferare in ambienti caldo umidi come ad esempio nei costumini bagnati. Spesso, l’impetigine ha origine da una banale puntura di insetto: grattandosi, il bambino si provoca microlesioni della cute, attraverso le quali i germi riescono a colonizzare il corpo e proliferare, dando luogo all’infezione della pelle che può manifestarsi in forma bollosa, causata da streptococchi, e non bollosa, provocata da stafilococchi. Le sedi più colpite sono il volto e gli arti, e il prurito è un sintomo frequente a causa del quale il grattamento facilita la diffusione dell'infezione anche alla cute adiacente. La diffusione, soprattutto in spiaggia dove i bambini stanno tutti insieme e spesso si scambiano gli asciugamani, è molto facile.

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COME CURARE L'IMPETIGINE?

Per evitare che l'impetigine si estenda, va trattata immediatamente. Sulle bollicine si possono fare toccature con una soluzione topica a base di eosina in soluzione acquosa (neomercurocromo, ndr) e applicare una crema antibiotica; se la lesione è estesa, va coperta con una benda. Naturalmente, i bambini infetti devono evitare il contatto con i loro coetanei per non contagiarli, rinunciando, inoltre, all’esposizione al sole. Se l'impetigine è molto diffusa può dare anche sintomi sistemici come febbre e, in questo caso, l'antibiotico va dato per bocca. Lo streptococco può dare complicanze renali, ma è un evento molto raro; se c'è una corretta gestione, l’infezione si esaurisce nel giro di qualche giorno.

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COME PREVENIRLA?

Per prevenire l’impetigine bisogna mettere in atto semplici, ma efficaci, precauzioni:

  • indossare sempre il costume quando si gioca con la sabbia
  • cambiare il costume bagnato che, insieme alla sabbia, crea l’ambiente perfetto per il proliferare anche di altre infezioni come la cistite, soprattutto per le bambine
  • tenere le unghie corte per evitare sia lesioni da grattamento sia che lo sporco si annidi al di sotto delle unghie stesse
  • mantenere un buon trofismo della pelle così che possa svolgere al meglio il suo ruolo di barriera, limitando il contagio con virus e batteri:
    • bisogna proteggerla dalle scottature con le opportune creme solari, spalmate ogni due ore
    • lavare il sale dalla pelle a fine giornata con l’acqua dolce
    • e applicare crema idratante per garantire elasticità e integrità della pelle
  • bere molta acqua per evitare la disidratazione che, a causa dell’eccessiva sudorazione, può verificarsi
  • evitare il sole diretto tra le 11 e le 16, magari indossando una magliettina di cotone
  • usare repellenti per zanzare, senza però spruzzarli direttamente sulla pelle prima di esporsi al sole perché possono essere foto sensibilizzanti e dare dermatiti. Si possono spruzzare su accessori, vestiti.

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NON SOLO IMPETIGINE

L’impetigine non è l’unica malattia infettiva frequente nel periodo estivo, e la spiaggia non è l’unico ambiente a rischio. Anche le piscine affollate sono insidiose e sarebbe preferibile evitare di immergervi bambini sotto i sei mesi di vita. Anche se la piscina è disinfettata, il problema è legato agli utenti. Se qualche bagnante presenta diarrea virale o una qualunque infezione, può trasmetterla a chi, accidentalmente o per gioco, beva l’acqua dolce della piscina, infatti, se sono presenti germi e batteri, propagati dal caldo, il rischio che si infettino altri bagnanti è molto elevato. Naturalmente, non vanno mai immersi i bambini che indossano il pannolino in piscina per le stesse ragioni. Se non si vuole rinunciare a rinfrescare i propri piccoli, sono consigliate le piscinette gonfiabili. Durante il periodo estivo aumentano anche le verruche, le pediculosi del capo, ovvero i pidocchi e le micosi nelle pieghe interdigitali, soprattutto se si usano le scarpe di gomma e il piede resta bagnato.

Lasciamo ai bambini la gioia di giocare in piscina o al mare, manipolando la sabbia e sporcandosi: come abbiamo visto basta qualche accortezza per abbassare i rischi e salvare le vacanze.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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