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Alimentazione
Cinzia Pozzi
pubblicato il 13-02-2014

Come riconoscere i farmaci per vegetariani e vegani?



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Vedere rispettato il diritto alle proprie scelte alimentari non è possibile perché le etichette sui medicinali non specificano se i contenuti sono di origine animale. Lo conferma anche un’indagine recente

Come riconoscere i farmaci per vegetariani e vegani?

Si torna ancora a parlare del problematico legame tra animali e farmaci, dopo che la sperimentazione animale ha infiammato la polemica delle ultime settimane, questa volta però sotto una luce diversa. Lo spunto arriva dalle pagine dell’autorevole British Medical Journal: se molti farmaci contengono ingredienti di origine animale, quali possono essere prescritti e assunti da vegetariani e vegani? A una risposta non sono giunti nemmeno i ricercatori dell’Imperial College di Londra, con uno studio che ha analizzato composizione e provenienza dei 100 medicinali più comuni nel Regno Unito.

 

INGREDIENTI ANIMALI

Sono soprattutto i medici a ignorare il problema, con il rischio di mettere il paziente vegetariano o vegano di fronte all’impossibilità di rispettare la propria scelta alimentare dettata da motivi etici, religiosi, culturali. Oggetto di discussione alcuni ingredienti come il lattosio, ampiamente impiegato come eccipiente nei farmaci – dagli antibiotici alla pillola anticoncezionale – che viene tradizionalmente estratto da caglio vaccino.

Di possibile origine animale anche la gelatina, un addensante utilizzato per incapsulare il principio attivo, ottenuta da ossa o pelle di bovino, suino o pesce. Infine, il magnesio stearato, un lubrificante che rende le compresse solubili: può derivare da grasso di mucca, maiale o pecora. Oggi, però, molte aziende utilizzano metodi industriali di sintesi oppure alternative vegetali per ottenere anche questi eccipienti.

 

ETICHETTE INCOMPLETE

Tanta confusione, quindi, nel capire quali siano i medicinali adatti al paziente veg. Hanno tentato di fare chiarezza i ricercatori inglesi, analizzando il contenuto dei farmaci per le cure primarie più prescritti lo scorso anno, 74 dei quali contenevano lattosio, gelatina o magnesio stearato. Confrontando le indicazioni del British National Formulary con i report dell’agenzia regolatoria nazionale per i prodotti farmaceutici e chiedendo anche chiarimenti diretti alle aziende produttrici, non ne sono venuti a capo: le informazioni reperibili riguardo l’origine animale o vegetale degli eccipienti sono dubbie, inconsistenti e talvolta errate.

Unico aiuto per vegetariani e vegani sarebbe «una migliore etichettatura dei farmaci che indichi se il prodotto è adatto a specifiche scelte alimentari, così come già avviene per gli alimenti – sottolineano gli autori dell’indagine – L’attuale legislazione in Europa impone di specificare nel foglio illustrativo tutti gli ingredienti contenuti in un medicinale, ma non la loro origine.»

 

IL NO ALLE TERAPIE

La questione non circoscrive solo il diritto a rispettare coerentemente le proprie scelte etiche, ma si amplia anche sul versante sanitario: alcuni pazienti si rifiutano di assumere farmaci con contenuti di origine animale. Gli stessi autori inglesi ricordano il fallimento della campagna di vaccinazione anti-influenzale dello scorso anno, in alcune aree della Scozia dove si registra una maggiore presenza di musulmani: nel dubbio che la gelatina nello spray prescritto derivasse dal maiale, proibito per religione, non hanno sottoposto i figli alla profilassi.

Sempre più persone nel mondo aderiscono alla scelta vegetariana o vegana, oltre 4 milioni gli italiani secondo il rapporto Eurispes 2013: basterebbe un’etichetta esaustiva per far fronte alle esigenze di questa comunità in crescita, all’orizzonte «la soluzione definitiva sarebbe eliminare tutte le sostanze animali perchè è possibile», concludono.

 


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