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Alimentazione
Daniele Banfi
pubblicato il 14-01-2013

Perché in Svizzera gli italiani vivono di più?



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Secondo uno studio sulla longevità nella popolazione svizzera gli emigrati italiani vivono mediamente di più grazie alla dieta mediterranea che hanno seguito per decenni

Perché in Svizzera gli italiani vivono di più?

La notizia è di quelle curiose. Se venisse pubblicata il primo aprile probabilmente verrebbe scambiata per il classico pesce. Invece è tutto vero: gli italiani emigrati in Svizzera vivono più a lungo dei cittadini elvetici, nonostante abbiano mediamente livello di istruzione e reddito peggiori dei cittadini svizzeri, condizioni tipicamente associate a minore aspettativa di vita. In particolare dai dati emerge che il rischio di morte negli italiani è inferiore del 10% rispetto a quello degli svizzeri. Il risultato, frutto di uno studio condotto presso l’Università di Zurigo, è stato pubblicato sulla rivista BMC Public Health.

SOLO I PADRI- Sarebbe però sbagliato e per nulla scientifico stabilire che basta essere italiani per vivere di più. Dalle statistiche infatti emerge che la seconda generazione, ovvero i figli degli emigranti italiani in Svizzera, hanno un’aspettativa di vita media identica ai locali. Secondo gli autori dello studio questo avviene perché i giovani perdono gli stili di vita del luogo di origine e abbandonano le tradizioni del paese d'origine dei genitori. Una su tutte, l’alimentazione.

MANGIARE SANO- Sarebbe infatti proprio la dieta mediterranea a conferire agli italiani una maggior longevità. Non a caso questo tipo di alimentazione, composta da pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e poca carne, è dichiarata dall'Unesco “Patrimonio orale e immateriale dell'umanità”.

DIFFICOLTA’ DI ACCESSO- Un patrimonio che però, complice la crisi, sta diventando sempre di più un lusso per le famiglie. La dieta mediterranea sta diventando troppo cara e ampie fasce della popolazione non se la possono permettere. Ad affermarlo è uno studio della Fondazione di ricerca e cura Giovanni Paolo II dell'Universita' Cattolica di Campobasso pubblicato dalla rivista Bmj Open del British Medical Journal. Lo studio ha analizzato le abitudini alimentari di 13mila molisani valutando la loro aderenza alla dieta mediterranea. Come dichiara la dottoressa Licia Iacoviello, coordinatrice del progetto, «Abbiamo riscontrato che le persone con meno risorse economiche hanno anche il punteggio minore nell'aderenza alla dieta». Ecco perché la crisi, oltre a colpire le tasche degli italiani, a lungo andare può minare la salute.

 

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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