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Caterina Fazion
pubblicato il 13-10-2023

Il decalogo per proteggere gli over 65 dall'influenza



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Dieci azioni concrete, presentate da un gruppo di esperti alla Camera, per migliorare la copertura vaccinale contro l'influenza negli over 65 e nei soggetti fragili

Il decalogo per proteggere gli over 65 dall'influenza

In Italia, nel biennio 2021-2022, si è verificato un significativo calo nella somministrazione del vaccino antinfluenzale, soprattutto negli over 65 e nei fragili a partire dai 60 anni di età. 

I principali esperti italiani di geriatria, igiene e sanità pubblica hanno redatto un documento indirizzato alle istituzioni sanitarie. Presentato l’11 ottobre 2023 alla Camera dei deputati, intende guidare decisioni volte a migliorare i tassi di copertura vaccinale contro l'influenza.

Il vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio protegge il cuore degli anziani

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PERCHÉ VACCINARSI?

Attualmente, il 50% di queste persone non riceve per nulla la dose di vaccino antinfluenzale, oppure non ha accesso ai vaccini più adatti, i cosiddetti vaccini “potenziati”, contrariamente alle raccomandazioni del Ministero della Salute. Come stabilito dall’Organizzazione Mondiale di Sanità, è particolarmente importante che gli individui di età superiore ai 65 anni e i fragili a partire dai 60 anni ricevano ogni anno la vaccinazione antinfluenzale. Questa strategia risulta essere altamente efficace nel prevenire l'influenza e nel ridurre le sue potenziali complicanze, contribuendo così a alleviare il carico sul nostro Servizio Sanitario Nazionale, già affaticato. Inoltre, si traduce in una diminuzione significativa delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva.

 

GLI OSTACOLI

In Italia diversi ostacoli di natura burocratica, organizzativa e culturale fanno sì che circa la metà dei cittadini considerati "a rischio" non ricevano il vaccino antinfluenzale o comunque non ricevano quello più appropriata. Di fronte a queste constatazioni, esperti di geriatria, igiene e sanità pubblica e privata nel nostro Paese hanno collaborato per esaminare questa problematica mostrando come le lezioni apprese dalle campagne vaccinali contro il Covid e le prove sull'efficacia dei vaccini antinfluenzali potenziati per gli over-65 possano effettivamente assistere i decisori pubblici a diversi livelli. A quale scopo? Introdurre soluzioni di natura burocratica, amministrativa, comunicativa e logistica, con l'obiettivo di estendere l'accesso alle vaccinazioni più adeguate, almeno per gli anziani e le persone fragili, nelle prossime stagioni influenzali.

 

IL DECALOGO DEGLI ESPERTI

Gli esperti hanno stilato dieci raccomandazioni per i decisori in sanità. Scopriamo di cosa si tratta e gli ambiti coinvolti.

Circolare Ministeriale in tempi utili

La Circolare Ministeriale Annuale deve essere diramata con congruo anticipo rispetto alla predisposizione e pubblicazione dei bandi di gara a livello regionale.

Vaccini appropriati per anziani e fragili nello “standard” delle gare regionali

La circolare Ministeriale deve contenere indicazioni funzionali al raggiungimento di uno standard omogeneo dei bandi di gara regionali, includendo delle raccomandazioni chiare sulla scelta prioritaria dei vaccini antinfluenzali potenziati in quanto, alla luce delle evidenze scientifiche, sono i soli appropriati per i cittadini over 65 e fragili.

Termini e requisiti sul modello PNRR

Sull’esempio della prassi avviata per l’attuazione in sanità dei bandi regionali legati al PNRR, i documenti ministeriali dovrebbero indicare in modo più chiaro e cogente, alle amministrazioni locali, anche i termini di scadenza delle diverse fasi di approvvigionamento e somministrazione.

Maggiori poteri di controllo alla DG Prevenzione del Ministero della Salute

Per supportare la concreta efficacia dei suddetti accorgimenti, dovrebbero essere attribuiti alla Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute specifici compiti di controllo, che consentano di verificare, anno dopo anno, l’effettiva osservanza da parte delle Regioni delle indicazioni ministeriali.

Stop all’utilizzo irrazionale dei vaccini

Le Regioni, le aziende sanitarie locali e i professionisti abilitati alla somministrazione delle dosi, si attivino tempestivamente – anche sul fronte della comunicazione diretta ai cittadini – per evitare lunghe giacenze, nonché la scadenza presso gli hub distributivi, di numerosi lotti vaccinali.

Comunicazione tempestiva

L’attività comunicazionale sulla prevenzione antinfluenzale sia strutturata in modo da informare i cittadini durante il periodo più propizio dell’anno – orientativamente, fra il rientro dalle vacanze estive e l’inizio dell’autunno – ossia con congruo anticipo rispetto all’inizio della stagione influenzale.

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Vaccini e vaccinazioni. Perché sì. Le risposte della scienza

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TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Comunicazione targettizzata

La popolazione più a rischio, e cioè in primis gli anziani, siano raggiunti da messaggi che promuovano la vaccinazione tramite canali e mezzi di comunicazione più affini alle loro abitudini di fruizione dell’offerta informativa, privilegiando il mezzo televisivo e la stampa locale (per evitare che ritardino o rifiutino la vaccinazione).

Puntare sugli “avamposti” territoriali

Medici di Medicina generale e la farmacia di comunità – come avamposti territoriali del SSN – hanno dimostrato di poter promuovere e semplificare le campagne di vaccinazione antinfluenzale, facilitando la distribuzione e la somministrazione delle dosi. Su questa rete strutturata e capillare, il Sistema potrebbe puntare di più, ad esempio promuovendo gli accordi – fra Regioni e organizzazioni sindacali dei titolari di farmacia – affinché si moltiplichino le esperienze di ritiro delle dosi da parte dei Medici di Medicina Generale presso le farmacie aperte al pubblico.

Estendere e remunerare “ad hoc” l’atto sanitario della somministrazione

La campagna vaccinale anti-Covid ha insegnato che anche professionisti della salute diversi dai medici possono essere idonei a vaccinare. Tuttavia, la vaccinazione è un servizio oneroso, a partire dal carico di lavoro aggiuntivo per i professionisti coinvolti. Da questo punto di vista, l’abilitazione alla vaccinazione di un numero crescente di professionisti, nonché un’adeguata remunerazione aggiuntiva per la partecipazione a strutturate campagne di vaccinazione – magari parametrate su specifici target numerici di popolazione – potrebbero rappresentare strategie efficaci di promozione delle campagne antinfluenzali.

Verifica degli esiti vaccinali

Appare dirimente la verifica degli esiti delle campagne vaccinali in termini di rapporto fra aumento dell’appropriatezza vaccinale – inclusa la corretta somministrazione dei vaccini potenziati alla popolazione target – e conseguente riduzione di ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva.

 

NON SOLO INFLUENZA

A esporre gli anziani a rischi di malattia grave non c'è solo l'influenza e le vaccinazioni riguardano anche altre infezioni come il Covid e l’infezione da Pneumococco, ad alto rischio di complicanze, ospedalizzazione, morbosità e mortalità. La copertura ottimale, però, è lontana.

«Relativamente alla vaccinazione anti-pneumococcica - sottolinea il Prof. Enrico Maria Trecarichi, Professore Associato di Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi Magna Graecia, e Dirigente Medico U.O. Malattie Infettive e Tropicali, Azienda Ospedaliero-Universitaria ”R. Dulbecco” di Catanzaro -, non sono ad oggi disponibili dati sul tasso di copertura vaccinale; tuttavia, si stima che la percentuale di pazienti che abbiano completato uno schema di vaccinazione (da effettuare una volta sola nella vita) sia estremamente basso e ben lontano dagli obiettivi. Da ciò deriva la necessità di avviare politiche sanitarie vaccinali, sistemi di sorveglianza, processi organizzativi, campagne di informazione, per favorire tassi di copertura vaccinale adeguata in questi soggetti».

Sono da poco disponibili anche altri due vaccini molto importanti per la popolazione anziana contro  l'Herpes Zoster e contro il Virus Respiratorio Sinciziale.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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