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Oncologia
a cura di Nicla Panciera
pubblicato il 02-11-2023

Stimolazione ovarica e cisti al seno: c'è un nesso?



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I farmaci per la stimolazione ovarica in vista di una procreazione medicalmente assistita possono causare cisti al seno? E aumentare il rischio di carcinoma mammario?

Stimolazione ovarica e cisti al seno: c'è un nesso?

Buongiorno,

volevo chiedere un'informazione: la stimolazione ormonale legata a procedure di procreazione medicalmente assistita può influire sulla comparsa di cisti al seno? E può influire sul rischio di tumore al seno?

Chiara, domanda pervenuta tramite form L'Esperto risponde

Risponde Alberto Zambelli, responsabile Oncologia Senologica dell'IRCCS Istituto Clinico Humanitas e docente Humanitas University.

 

Le cisti mammarie sono le formazioni benigne del seno presenti in circa un terzo delle donne di età compresa tra 30 e 50 anni. Le cisti mammarie sono piccole sacche con prevalente componente liquida, spesso diagnosticate tramite autopalpazione ed ecografia mammaria. Possono essere influenzate da diversi fattori, tra cui le variazioni degli ormoni femminili, in particolare l’estrogeno.

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Terapia ormonale e cisti mammarie

La follitropina alfa è un farmaco utilizzato nella stimolazione ovarica controllata, spesso nell'ambito dei trattamenti di fertilità come Iniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi (ICSI). Non ci sono prove scientifiche che suggeriscano che questo medicinale possa causare un aumento numerico e volumetrico delle cisti mammarie o che possa causare la loro trasformazione in lesioni maligne. Diversamente, i farmaci a base di estradiolo sono capaci di influenzare le cisti mammarie. Infatti, gli estrogeni possono stimolare la crescita del tessuto ghiandolare mammario, influendo sulla densità del seno e sull’eventuale formazione o incremento dimensionale delle cisti. Tuttavia, queste modificazioni non hanno in genere alcun impatto dal punto di vista oncologico.

Rischio oncologico

Ancorché alcuni studi nel passato abbiano suggerito un aumento del rischio di cancro al seno nelle donne che usano terapie ormonali a base di estrogeni, questo avviene solo quando l’esposizione alla terapia ormonale è prolungata nel tempo con dosaggi elevati. In particolare, nel caso delle procedure di procreazione medicalmente assistita il tempo di assunzione della terapia estrogenica è limitato quindi il rischio oncologico è da considerarsi marginale.

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