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Pediatria
Fabio Di Todaro
pubblicato il 09-11-2013

Quando è giusto dare il latte artificiale a un neonato?



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Un gruppo di ricercatori ha dimostrato che l’alimento di formula somministrato a neonati nelle prime 48 ore di vita in evidente calo ponderale migliora l’abitudine all’allattamento al seno

Quando è giusto dare il latte artificiale a un neonato?

Latte vaccino no: almeno fino al compimento dei due anni di vita del bambino. Ma tra l’importanza del latte materno e l’efficacia di quelli di crescita si fatica ancora a trovare il giusto equilibrio. Così per le nuove mamme scegliere come comportarsi non è mai facile.

LO STUDIO

Un punto in favore del latte artificiale, senza sminuire però il ruolo dell’alimento naturale. È la conclusione a cui è giunta una ricerca condotta da un gruppo di studiosi californiani, pubblicata su Pediatrics. Gli specialisti statunitensi hanno dimostrato come, in seguito alla somministrazione di latte di formula nelle prime quarantotto ore di vita del neonato, sia aumentata tre mesi dopo la percentuale di bambini allattatati al seno. «Il latte di formula può essere utile nel primo periodo dopo la nascita per supportare l'allattamento al seno e favorire il recupero ponderale», afferma Valerie Flaherman, docente di pediatria all’università di San Francisco e prima firma dello studio. Nati da non più di quarantotto ore, i quaranta bambini osservati avevano già avuto un calo di peso del 5%. Per questo, considerando che non era mai stato osservato l’effetto del latte di formula nelle prime ore di vita, la bevanda (10 milliltri dopo ogni poppata) è stata somministrata con delle siringhe per non alterare l'abitudine del bambino a essere nutrito dalla madre. Tre mesi dopo l’inizio del trattamento, 15 dei 19 bambini a cui era fornito in aggiunta latte artificiale avevano iniziato a nutrirsi soltanto di latte materno: rispetto agli 8 inseriti nel gruppo di controllo che non avevano invece ricevuto la supplementazione.


LATTE MATERNO O DI FORMULA?

Nel primo semestre, in realtà, non dovrebbe esserci alternativa al latte materno. «Non stiamo parlando di un semplice alimento, ma di un complesso sistema biologico che produce molti effetti - spiega Vito Leonardo Miniello, docente di nutrizione e dietetica infantile università di Bari -. Il latte materno favorisce la formazione del microbiota intestinale, è alla base del corretto sviluppo cerebrale e assicura i giusti apporti delle macromolecole essenziali». Fin qui nulla da eccepire, ma la recente pubblicazione ha rivalutato l’importanza del latte di formula nelle prime quarantotto ore di vita dei neonati. «Se una mamma non ha una sufficiente quantità di latte e il neonato presenta un notevole calo ponderale sarà opportuno dare un’aggiunta di un latte formulato, ma si tratta di una minoranza di casi - sostiene Mario De Curtis, direttore dell’unità operativa di neonatologia al policlinico Umberto I di Roma -. Con la dimissione precoce del neonato ci può essere il pericolo, in assenza di controllo, che sviluppi un notevole calo ponderale, se la mamma non ha una sufficiente quantità di latte. È importante che a questi bambini venga costantemente controllato il peso e l’alimentazione».

 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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