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Fissati per il cibo sano

Chi soffre di ortoressia si sofferma per ore a pensare a quale alimento mettere a tavola per mantenersi in salute. Nei casi più gravi è necessario rivolgersi a un centro di cura specializzato

Fissati per il cibo sano

Nell’ultimo periodo mi hanno chiesto spesso un parere sulla cosiddetta ortoressia nervosa, letteralmente: ossessione per il cibo giusto/sano. È un disturbo alimentare emergente, attualmente classificabile nella categoria dell’ARFID, nel quale le persone non sono ossessionate, come nella classica anoressia nervosa, dalle calorie o dal cibo più o meno ingrassante, ma sono tormentate dall’idea di dover per forza consumare dal cibo “sano”. Spendono molte ore al giorno a pensare a cosa mettere a tavola per essere sani e belli, non sono più in grado di mangiare insieme agli altri nel timore di essere “contaminati” da cibo “malsano” e, con il tempo, sviluppano importanti carenze nutrizionali.

Osservate con attenzione chi fa acquisti nei negozi di alimenti naturali o biologici. La maggioranza sono persone di aspetto florido, piene di energia e con una buona attitudine a relazionarsi con gli altri. Noterete però una minoranza di persone visibilmente deperite,  dal colorito grigio-giallastro e per nulla inclini al contatto visivo (sono ossessionati dalla lettura delle etichette). Un volta ho chiesto a una persona, preoccupata e quasi tremante davanti al banco delle verdure, se avesse bisogno di un aiuto. Mi ha risposto: «Devo mangiare entro stasera un chilo di verdure crude per smaltire gli effetti tossici di un cappuccino che ho bevuto stamattina. Non avrei dovuto berlo, ma non ho saputo dire di no a un collega». Ho cercato di rassicurarlo, ma era evidente che il suo pensiero era da un’altra parte.

Quindi tutti i fissati per il cibo sano sono ortoressici? Sicuramente no: la maggior parte è in perfetta salute e, soprattutto, l’educazione alimentare è fondamentale per tutti noi, vista l’epidemia strisciante di obesità e malattie cronico-degenerative in Italia. D’altra parte c’è una minoranza di persone, a serio rischio di deperimento, che va indirizzata con decisione a un centro di cura specializzato in disturbi alimentari. Sarà difficile convincerli (spesso si sentono “puri ed eticamente perfetti” e non accettano per nulla l’idea di avere un problema fisico e psichico), ma bisogna comunque tentare. Cosa fare se avete vicino una persona ortoressica? Più o meno quello che faremmo con un’anoressica: non giudicatela (dire «sei matto» o «mangi come un animale che bruca l’erba» serve solo a convincerlo ancor di più delle sue posizioni), e cercate di instillarle il dubbio che, così facendo, la qualità della sua vita, soprattutto insieme agli altri, non sarà delle migliori. Più in generale, possiamo dirle che il cibo “spazzatura” ci fa sicuramente male, ma anche lo stress cronico da cibo rigidamente sano non ci fa per niente bene, a livello sia fisico sia mentale. 

Stefano Erzegovesi



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