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Alimentazione
Antonella Cremonese
pubblicato il 18-02-2013

Obesità: facciamo chiarezza su falsi miti e credenze infondate



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Una ricerca scientifica cancella idee sbagliate sulla perdita di peso e ristabilisce la verità scientifica in fatto di diete e calorie

Obesità: facciamo chiarezza su falsi miti e credenze infondate

Una ricerca scientifica cancella idee sbagliate sulla perdita di peso e ristabilisce la verità scientifica in fatto di diete e calorie

Ormai è dimostrato che l’obesità dipende soprattutto dal genotipo di un individuo, ma la battaglia per dimagrire continua senza tregua… e si nutre di idee false. Secondo una ricerca effettuata da un gruppo di nutrizionisti dell’Università dell’Alabama (Usa), e pubblicato sul New England Journal of Medicine, in materia di obesità sono in circolazione molte convinzioni infondate. Appoggiandosi su un’analisi della letteratura scientifica, Krista Casazza e i suoi collaboratori hanno identificato miti, credenze e fatti provati.

I MITI - Appartiene a questa categoria l’asserzione che piccole modifiche costanti dell’assunzione di calorie avranno un effetto importante a lungo termine: gli studi la smentiscono. Infondato anche il consiglio di porsi degli obiettivi realistici, nella perdita di peso: non c’è un’associazione negativa tra un programma ambizioso e un buon risultato. Smantellata anche la vecchia convinzione che valgono di più piccole perdite di peso progressive piuttosto che un dimagrimento rapido e importante. Un altro mito che sta crollando è quello dell’effetto protettore contro l’obesità dato dall’allattamento materno: 6mila bambini sono stati seguiti per 6 anni, e non è emersa nessuna prova. Infine, è miseramente caduto il mito che un atto sessuale permetta di bruciare da 100 a 300 calorie: i ricercatori hanno scoperto che l’energia dispersa è di circa 14 calorie per un atto sessuale, la cui durata media è di solito 6 minuti, e consuma quanto una camminata di uguale durata.

LE CREDENZE - Lo studio smentisce tutta una serie di credenze. Per esempio, non è vero che saltare la prima colazione protegge dall’obesità. Mal riposta anche la fiducia che possa aiutare mangiare più frutta e verdura: la situazione rimane invariata se non si cambiano le altre abitudini alimentari. Infondata anche l’idea sui rischi del cosiddetto effetto yo-yo, cioè che dimagrimenti e ingrassamenti alternati aumentino la mortalità. Ugualmente falso che fare continui spuntini favorisca l’obesità, perché essa dipende non dalle tante volte in cui si mangia, ma da ciò che si mangia.

I FATTI - Ci sono fatti sui quali si può appoggiare una ragionevole fiducia. L’esercizio fisico non fa necessariamente perdere peso, però mantiene la buona salute, perciò è raccomandabile. L‘obesità dipende in gran parte dal profilo genetico, però abitudini alimentari di frugalità servono a controllarla. Se delle strategie alimentari hanno dimostrato una certa efficacia, è importante persistere: la perdita di peso viene mantenuta. Per i bambini in sovrappeso, ha una grande efficacia il coinvolgimento della famiglia e dei genitori. Infine, per pazienti obesi scelti con giudizio, la chirurgia bariatrica (chirurgia dell’obesità) permette una perdita di peso a lungo termine e offre una riduzione del rischio di diabete e della mortalità.

 


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