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Cardiologia
Fabio Di Todaro
pubblicato il 13-05-2019

Quattro buone abitudini che allungano la vita



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Una dieta mediterranea, l'attività fisica, l'astensione dal fumo e la prevenzione dell'obesità possono far vivere più a lungo anche chi ha il diabete o una malattia cardiovascolare

Quattro buone abitudini che allungano la vita

Adottare una dieta sana, svolgere regolarmente esercizio fisico, mantenere il peso corporeo nella norma e non fumare. Queste buone abitudini, se adottate nel corso della terza età, possono allungare la vita. L'indicazione risulta valida tanto per gli over 65 sani quanto per coloro che soffrono già di diabete o alle prese con una malattia cardiovascolare. E indipendentemente dal loro status socioeconomico: a dimostrazione che i fattori di rischio sono più pericolosi se si hanno meno possibilità economiche, mentre la prevenzione è ugualmente a disposizione di tutti. 


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BUONE ABITUDINI CHE ALLUNGANO LA VITA

La sintesi relativa alle buone abitudini giunge da una ricerca pubblicata sul Journal of Internal Medicine nell'ambito dello studio osservazionale Moli-Sani, firmato anche da due ex ricercatrici di Fondazione Umberto Veronesi: Maria Laura Bonaccio e Simona Costanzo. Gli epidemiologi dell'Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia) hanno analizzato i dati relativi a un campione di 5.200 persone. Tra di loro, anziani, persone con diabete o malattie cardiovascolari e adulti sani. Osservandole per otto anni, i ricercatori hanno registrato 1.237 decessi complessivi. Ma chi era rimasto fedele alle sane abitudini, presentava un rischio di morte ridotto: in maniera proporzionale alle buone regole rispettate. Il beneficio è stato osservato relativamente alla mortalità complessiva e, nello specifico, a quella determinata da cause cardiovascolari o da una malattia oncologica.

ECCO TUTTI I BENEFICI
DELLA DIETA MEDITERRANEA

L'IMPORTANZA DEGLI STILI DI VITA

Ognuno dei fattori considerati era in grado di incidere sulla prospettiva di vita: in termini complessivi, oltre che di incidenza di malattie cardiovascolari (prima causa di morte nel mondo occidentale). Ma l'effetto combinato è risultato il più incisivo. Il rispetto delle quattro regole ha infatti determinato un aumento medio della sopravvivenza di poco superiore ai tre anni. «Questi dati confermano come, attraverso lo stile di vita, si possa determinare un miglioramento delle prospettive di vita della popolazione, indipendentemente dalla situazione economica e dallo stato di salute di partenza - afferma l'epidemiologa Marialaura Bonaccio -. Eravamo a conoscenza dei benefici già determinati dall'adozione delle singole buone abitudini, mentre oggi sappiamo che i benefici possono aumentare grazie alla loro combinazione. In più, rispetto ad altri studi, il nostro ha il vantaggio di essere stato condotto su una popolazione mediterranea. I risultati, ottenuti, pertanto rispecchiano fedelmente la scena del nostro Paese».  

SEGRETI PER VIVERE A LUNGO

Un'evidenza analoga era giunta già l'estate scorsa, da una ricerca condotta da un team di ricercatori della scuola di salute pubblica dell'Università di Harvard, pubblicata sulla rivista Circulation. In quel caso i comportamenti da seguire erano cinque, dal momento che gli esperti statunitensi avevano posto l'attenzione anche sulla necessità di moderare i consumi di bevande alcoliche. Ma a livello biologico, quali sarebbero i benefici in grado di «allungarci» la vita? Secondo gli scienziati italiani, nelle persone che seguono le buone abitudini indicate il profilo di rischio cardiovascolare è migliore rispetto al resto della popolazione. La riduzione dei livelli di colesterolo (totale e «cattivo») e dei marcatori dell'infiammazione determinata dai comportamenti virtuosi potrebbe essere responsabile dei ridotti tassi di mortalità osservati, assieme però ad altri parametri che sembrano dire abbastanza, in tal senso: dalla funzionalità renale al metabolismo del glucosio, fino ai livelli di vitamina D. Altri indicatori, legati all'adozione della dieta mediterranea e a una regolare attività fisica, sono ancora da scoprire. Nel frattempo, però, conviene prendere alla lettera i consigli. Se vogliamo vivere di più, impariamo a vivere meglio. 
  

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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