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Ginecologia
Caterina Fazion
pubblicato il 11-02-2022

La dieta che protegge dal diabete gestazionale


Tag:

diabete

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Un’alimentazione ricca di fibre, con pochi grassi saturi e acidi grassi trans diminuisce il rischio di diabete gestazionale. I dati di uno studio finlandese sulle future mamme

La dieta che protegge dal diabete gestazionale

Consumare alimenti sani, ricchi di fibre, protegge le donne in gravidanza dal rischio di sviluppare diabete gestazionale. Al contrario, le donne che consumano cibi ricchi di grassi saturi e di altre sostanze che promuovono l'infiammazione sono più soggette a sviluppare questa condizione che, seppur passeggera, è pericolosa per mamme e bambini. A evidenziarlo è uno studio condotto dall’Università di Turku, in Finlandia, recentemente pubblicato sulla rivista European Journal of Nutrition.

 

LO STUDIO

Grazie a questa ricerca è stato possibile monitorare la qualità della dieta di 351 future mamme in sovrappeso e obese, le più a rischio di sviluppare diabete gestazionale. All’inizio della gravidanza è stato somministrato un questionario per rilevare le loro abitudini alimentari. Successivamente, tra la 24esima e la 28esima settimana, per diagnosticare l’eventuale presenza di diabete gestazionale, è stato effettuato il Test di Tolleranza al Glucosio (OGTT: Oral Glucose Tolerance Test). Alle donne, dunque, è stata fatta ingerire una soluzione a base di acqua contenente 75 grammi di glucosio, procedendo poi con i prelievi ematici: il primo a digiuno, il secondo dopo un’ora dall’ingestione del glucosio e l’ultimo dopo due ore. Perché si attesti presenza di diabete gestazionale, almeno uno dei prelievi deve rilevare valori superiori alla soglia: in questo caso, al 23% delle donne coinvolte nello studio finlandese è stato diagnosticato.

 

LA DIETA “NO”

Dai risultati dello studio le donne con diabete gestazionale presentano una qualità della dieta inferiore rispetto a quelle che non lo hanno sviluppato. La loro alimentazione è caratterizzata da un elevato consumo di pane di frumento non integrale, dessert a base di latte come il gelato, dolci e zucchero. In particolare, nelle gravide che hanno sviluppato diabete, sono stati evidenziati consumi nettamente maggiori di grassi totali, acidi grassi saturi – contenuti ad esempio in burro e creme spalmabili – e acidi grassi trans, tipici dei prodotti industriali come patatine o merendine confezionate.

 

LA DIETA “SÌ”

Le future mamme che non hanno sviluppato diabete, invece, presentano una dieta più sana, caratterizzata ad esempio dal consumo elevato di frutta, verdura, frutti di bosco, pane di segale, pesce e frutti di mare. Tutti alimenti ricchi di vitamine, sali minerali e fibre, ma soprattutto carenti di acidi grassi saturi che tendono a predisporre il nostro organismo a uno stato infiammatorio elevato, tra i fattori principali che incidono sullo sviluppo del diabete gestazionale.

 

CHI È A RISCHIO DI DIABETE?

Le future mamme sovrappeso o obese hanno un rischio maggiore di sviluppare diabete gestazionale, tuttavia, ogni donna dovrebbe monitorare la glicemia in gravidanza, date le importanti ripercussioni che potrebbero esserci non solo per la mamma, ma anche per il bambino. Per effetto degli ormoni placentari, è fisiologico l’instaurarsi di una condizione di insulino resistenza, con conseguente aumento dei livelli ematici di glucosio (glicemia): questo permette un corretto flusso di nutrienti dalla mamma al feto in accrescimento. In circa il 7% dei casi, però, questa condizione del tutto naturale sfocia nel diabete gestazionale, anche a causa di un’alimentazione non corretta.

 

I RISCHI DEL DIABETE GESTAZIONALE

Il passaggio dell’eccesso di glucosio nel sangue materno, attraverso la placenta, è responsabile di iperglicemia fetale, crescita eccessiva del feto e ipoglicemia dopo la nascita; nonché di aumentato rischio di obesità durante l’infanzia. La mamma, oltre ad avere una maggiore probabilità di dover ricorrere al parto cesareo, potrebbe presentare complicanze come ipertensione, dislipidemia – ovvero alterazioni della quantità di lipidi nel sangue, in particolare trigliceridi e colesterolo – e diabete mellito di tipo 2, che potrebbe instaurarsi e permanere anche a seguito del parto. Mangiare sano, soprattutto in gravidanza, risulta essere un alleato prezioso, e i nostri bambini ci ringrazieranno.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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