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Pediatria
Caterina Fazion
pubblicato il 29-06-2023

Igiene intima nei bambini: i consigli dell’esperta



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Come insegnare una corretta igiene intima ai bambini? Ecco le istruzioni per l’uso

Igiene intima nei bambini: i consigli dell’esperta

Tra i numerosi compiti dei genitori c'è anche quello di insegnare ai propri figli l'igiene del corpo e di conseguenza anche l'igiene intima. Si tratta di un investimento importante in termini di prevenzione, al fine di evitare fastidiose irritazioni e conseguenti infezioni. Quali sono i consigli più utili da seguire per educare i più piccoli a una corretta igiene intima da conservare anche da adulti?

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Erica Bencini, Responsabile Ginecologia pediatrica dell'IRCCS Meyer di Firenze.

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LE VARIE FASI DELL’INFANZIA

Per quanto riguarda l’igiene intima dei bambini ci sono tre fasce di età importanti da considerare. Scopriamo quali sono e da cosa sono caratterizzate.

«Nel periodo che va dalla nascita fino ai tre anni – spiega Erica Bencini –, i bambini non hanno un pieno controllo sfinterico e quindi l'igiene intima è tutta in mano ai genitori. È fondamentale lavare i bambini sotto l'acqua corrente con saponi neutri, evitando l'uso di salviette umidificate e disinfettanti. Verso i tre anni, invece, il bambino inizia a sperimentare una certa autonomia e raggiunge il controllo sfinterico. Andando alla scuola materna viene aiutato dalle maestre nella pulizia della regione ano-genitale, ma ancora più importante è quello che insegnano i genitori a casa. Infine, quando si arriva all’età scolare, verso i sei anni, i bambini iniziano a provvedere da soli alla pratica di igiene intima. È importante dunque che abbiano già acquisito le regole più importanti negli anni precedenti. Molto spesso vengono inviati a noi specialisti numerosi bambini che si crede abbiano infezioni genitali, quando in realtà si tratta unicamente di mancanza di una corretta igiene intima».

Ascoltiamo alcuni semplici, ma utilissimi consigli della dottoressa Erica Bencini.

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LAVARE LE MANI

È fondamentale abituarsi a lavare le mani spesso e accuratamente, non solo dopo essere andati in bagno, ma anche prima. Abbiamo imparato durante il Covid quanto le mani, e le unghie, siano un veicolo di infezione verso tutti gli altri organi con cui vengono a contatto, sia negli adulti sia nei bambini. I gel disinfettanti sono un aiuto valido, ma non possono sempre sostituire il lavaggio delle mani.

 

ASCIUGARSI CORRETTAMENTE

Bisogna insegnare ai bambini il corretto movimento per asciugarsi dopo aver fatto pipì: da avanti verso indietro, prendendo un nuovo pezzo di carta igienica ad ogni passaggio. Spesso, infatti, molte delle infezioni genitali, specialmente vaginali, sono causate da contaminazione dei germi intestinali che provengono dalla zona anale. È fondamentale tenere separati i due sfinteri, quello anale e quello genitale.

 

L’USO DEL BIDET

Un uso corretto del bidet è importantissimo. Anche in questo caso, per lavarsi, si deve seguire un movimento da avanti verso indietro. In situazioni di benessere generale bastano due bidet al giorno, uno in concomitanza della defecazione e l’altro al mattino, o una volta tornati da scuola. Se c'è l'abitudine a lavarsi ogni volta che si va in bagno è da evitare il sapone, sarà sufficiente acqua corrente. In caso di riferita irritazione, prurito, bruciore, perdite, invece, bisogna lavarsi ogni volta con acqua o con bicarbonato.

 

OCCHIO A DOCCIA E DETERGENTI

Non bisogna limitare l’igiene intima al momento della doccia dove, spesso, si usano bagnoschiuma generici e l’igiene ano-genitale viene fatta approssimativamente. L'igiene intima va eseguita nel bidet o comunque, se si preferisce la doccia, va utilizzato il doccino, preferendo un sapone delicato e non il bagnoschiuma. In ogni caso l’uso dei detergenti, anche se dedicati, va limitato a poche occasioni. I detergenti a pH neutro devono essere usati soprattutto quando la bambina e il bambino defecano, per il resto è sufficiente acqua corrente, o al massimo si può miscelare nell'acqua tiepida o fredda il bicarbonato.

 

LA BIANCHERIA INTIMA

Per lavare correttamente la biancheria intima va limitato l’uso eccessivo di detersivi, ammorbidenti e igienizzanti per non alterare il PH genitale. La biancheria va lavata separatamente e a temperature molto elevate, utilizzando il sapone di Marsiglia. Inoltre, bisognerebbe preferire biancheria di puro cotone, possibilmente non colorato. È fondamentale lasciare traspirare il più possibile l’ambiente genitale, vaginale in particolare, evitando ad esempio pantaloni troppo stretti, dando così la possibilità alla vagina di “autopulirsi”, eliminando spontaneamente eventuali germi che potrebbero essere entrati.

 

ANCHE L’ALIMENTAZIONE CONTA

Molte delle infezioni del tratto genitale sono legate a una nutrizione scorretta, scarsa di frutta e verdura. Va ridotto l'uso dei conservanti contenuti ad esempio nei succhi di frutta e in generale in prodotti a lunga conservazione. Da preferire prodotti freschi e semplici come yogurt magro bianco, aggiungendo frutta fresca e miele piuttosto che prendere preparati già pronti, per quanto indubbiamente comodi.

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I CONSIGLI PER LA SPIAGGIA

Anche in spiaggia non va trascurata l’igiene intima. Come? Togliendo sabbia e acqua salata con acqua dolce non appena possibile, e cambiando subito il costume bagnato che, essendo sintetico e umido, crea un ambiente favorevole alla crescita di funghi. Piuttosto che tenere un costume bagnato, però, è preferibile non indossare nulla, soprattutto per i bambini più piccini. La scelta migliore resta comunque avere sempre un cambio asciutto in quanto la sabbia è di per sé contaminata e può contenere anche rifiuti e sigarette. Una volta arrivati a casa ricordiamo di togliere subito il costume e di mettere una mutandina di puro cotone.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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