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Pediatria
Redazione
pubblicato il 07-09-2023

Punture di insetto: come prevenire lo shock anafilattico?



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Ogni anno in Italia si verificano fino a 20 decessi causati da punture di insetti con pungiglioni. Scopriamo come prevenire lo shock anafilattico nei soggetti allergici grazie ai consigli dell'Ospedale Bambino Gesù 

Punture di insetto: come prevenire lo shock anafilattico?

I mesi estivi e quelli autunnali sono i periodi dell’anno più rischiosi per quanto riguarda le punture di insetti con pungiglioni: vespe (compresa quella orientale, sempre più diffusa in Italia), calabroni, bombi e api. Nell’ultimo anno e mezzo sono stati più di 600 gli accessi al pronto soccorso del Bambino Gesù per punture di insetti con pungiglione che possono portare anche allo shock anafilattico e al decesso nei soggetti allergici, come testimoniano i più recenti fatti di cronaca.

Scopriamo come prevenire lo shock anafilattico nei soggetti allergici grazie ai consigli degli esperti del Bambino Gesù.

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L’IMMUNOTERAPIA SALVAVITA

«Grazie all’immunoterapia desensibilizzante è possibile prevenire lo shock anafilattico e quindi anche i decessi legati alle punture di insetti», spiega il professor Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù, dove è possibile sottoporsi alla procedura desensibilizzante dedicata ai bambini e ai ragazzi con diagnosi di allergia grave al veleno di questi insetti.

L’immunoterapia desensibilizzante, una sorta di “vaccinazione”, è una terapia salvavita per tutti i bambini e i ragazzi ad alto rischio di shock anafilattico o di reazioni allergiche di medio-alta intensità. Consiste nell'inoculazione sottocutanea di dosi crescenti del veleno dell’insetto a cui si è allergici, partendo da dosaggi estremamente bassi. In questo modo l’organismo si “abitua” progressivamente al veleno fino a raggiungere una soglia di tolleranza che scongiura reazioni gravi in caso di puntura accidentale.

«Grazie all’immunoterapia desensibilizzante è possibile prevenire lo shock anafilattico e, quindi, anche i decessi legati alle punture di insetti», prosegue il professor Alessandro Fiocchi. «Il vaccino va proseguito per almeno 3 anni e l'effetto si mantiene di solito per molti anni, ma il trattamento è pienamente efficace già dal dodicesimo mese: se il bambino viene punto accidentalmente non rischia più lo shock anafilattico».

 

COME ESEGUIRLA?

L’immunoterapia desensibilizzante va condotta esclusivamente in un Centro allergologico altamente specializzato, sotto stretta osservazione medica. È l’allergologo a valutare caso per caso se sia o meno il caso di sottoporre il bambino o il ragazzo alla vaccinazione. Il percorso è dedicato ai bambini e ai ragazzi che già hanno una diagnosi di allergia grave al veleno di questi insetti o che abbiano avuto episodi di reazioni anomale dopo una puntura. Al Bambino Gesù esiste un ambulatorio dedicato alla diagnosi e al trattamento delle allergie al veleno di insetti a cui è possibile accedere indirizzati dal proprio pediatra. Sono 20 i pazienti attualmente seguiti dall’Ospedale per l’immunoterapia desensibilizzante.

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REAZIONE NORMALE O ALLERGICA?

È importante riuscire a distinguere una reazione normale da una reazione allergica. Diversi insetti con pungiglione quando pungono iniettano sostanze nocive che provocano bruciore, rossore, dolore e prurito. Si tratta di reazioni del tutto normali se localizzate nella sede della puntura e se limitate nell'estensione, nella gravità e nella durata. Si parla invece di allergia al veleno degli insetti quando la reazione locale è eccessiva: troppo estesa, grave e duratura. In qualche caso viene interessata gran parte di un braccio o di una gamba, il rigonfiamento raggiunge un picco massimo entro le 48 ore e può durare fino a 7-10 giorni. A volte si presentano anche febbre (lieve rialzo della temperatura corporea), spossatezza e nausea. Le punture di imenotteri scatenano reazioni allergiche in circa 2 persone su 100. Fortunatamente, tra i bambini il fenomeno è molto meno frequente rispetto agli adulti. Tuttavia, proprio a causa del veleno di insetti, ogni anno in Italia muoiono da 5 a 20 persone, tra adulti e bambini. Da gennaio dello scorso anno a luglio di quest’anno il pronto scorso dell’Ospedale Bambino Gesù ha registrato 625 accessi per punture di insetti con pungiglione: 386 nel 2022 e 239 nei primi 7 mesi del 2023.

 

COSA INTERVENIRE?

Come intervenire in caso di puntura di insetto?

  • È importante rimuovere entro 20 secondi il pungiglione, se è visibile, con un movimento secco e rapido (usando le unghie o le pinzette). Trascorsi i primi 20 secondi l'operazione risulterà meno utile perché tutto il veleno sarà stato ormai liberato nel corpo.
  • Dopo la puntura è consigliabile applicare nella zona colpita qualcosa di freddo (ghiaccio, impacchi freddi) ed eventualmente un analgesico (farmaco per calmare il dolore). È anche possibile somministrare un antistaminico per bocca e applicare localmente una pomata cortisonica.
  • Il medico, se necessario, prescriverà una terapia antinfiammatoria a base di cortisone per bocca per 3-7 giorni.
  • In caso di sospetta reazione allergica è fondamentale rivolgersi prima possibile al medico o al pronto soccorso e, successivamente, pianificare una visita specialistica dall'allergologo. Sarà lui a effettuare un colloquio e una serie di esami con l'obiettivo di verificare se si tratta davvero di una reazione allergica, identificare l'insetto che l'ha causata e verificare attraverso il dosaggio delle IgE specifiche l'esistenza di sensibilizzazione allergica verso il veleno di una o più specie di insetti.
  • In seguito, lo specialista prescriverà dei farmaci di pronto impiego da utilizzare in caso di ulteriori reazioni allergiche scatenate da puntura d'insetto.

Presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è attivo anche il Centro Antiveleni a cui rivolgersi per le emergenze. Il centro è raggiungibile telefonicamente 24 ore su 24 al numero 06 6859 3726.

Scarica i cinque consigli dell'Ospedale Bambino Gesù per affrontare le punture d'insetto

 


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