Chiudi

Sotto l’ospedale Cardarelli che ci sta?

Una discarica proprio sotto l'ospedale. Passato il clamore, tutto come prima

Sotto l’ospedale Cardarelli che ci sta?

Erano gli anni Novanta e il menestrello rock dei Campi Flegrei, Edoardo Bennato, chiedeva con un enfatico giro di blues le sorti di una delle opere incompiute (tante, troppe) dei mondiali di Italia Novanta. Negli stessi anni delle "notti magiche, inseguendo un gol", o forse addirittura prima, sulla collina di Napoli accadevano cose misteriose.

Si gettavano, e non solo metaforicamente, le basi di quella che sarà poi chiamata la terra dei fuochi... Le immagini di un video de Il fatto quotidiano ci mostra la discarica di rifiuti ospedalieri sotto il Cardarelli. Durante la realizzazione di un sottopasso di collegamento tra la stazione della metropolitana e l'interno del più grande ospedale del Mezzogiorno, sono stati trovati sacchi pieni di rifiuti ospedalieri. Sono gli anni della chiusura dell'inceneritore interno al nosocomio e qualcuno deve aver ben pensato di nascondere la polvere sotto il tappeto che, in chiave ospedaliera, diventa nascondere siringhe, garze, flebo e rifiuti organici delle attività chirurgiche nell'area più prossima ai padiglioni. Le prime evidenze, ossia la scoperta di rifiuti ospedalieri sepolti all'interno del perimetro del Cardarelli, risalgono al 2009.

Da allora, tutto è finito nel dimenticatoio, salvo poi inciampare di nuovo nel problema. Sarà ora compito delle autorità inquirenti verificare l'entità del disastro e degli eventuali rischi odierni per la salute di pazienti, lavoratori e visitatori del Cardarelli. Il più grande ospedale del Sud Italia è esso stesso la metafora della città: il più sicuro approdo per i napoletani, e non solo, in cerca di cure, cova sotto la superficie dei veri e propri veleni. Sempre prendendo a prestito le parole di Bennato "il fatto è un po’ sospetto e puzza di omertà, deve essere un complotto contro la società". Siamo proprio impazienti di conoscere "sotto il Cardarelli che ci sta".

Marco Magheri



Commenti (0)

Torna a inizio pagina