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Pediatria
Caterina Fazion
pubblicato il 23-12-2023

Natale sicuro per i bambini: a cosa prestare attenzione?



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Ecco 5 consigli per trascorrere un Natale sicuro dentro e fuori casa insieme ai più piccoli

Natale sicuro per i bambini: a cosa prestare attenzione?

Durante le vacanze natalizie le nostre abitudini cambiano: mangiamo di più, scartiamo molti regali, addobbiamo casa e potrebbe capitarci di trascorrere qualche giorno sulla neve per sciare o pattinare sul ghiaccio. Che consigli adottare per fare trascorrere un Natale sicuro fuori e dentro casa ai nostri bambini? Lo abbiamo chiesto al dottor Sebastian Cristaldi, responsabile Pronto Soccorso dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

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OCCHIO A COSA SI MANGIA

Oltre all’influenza e ad altre patologie simil influenzali, i motivi principali di accesso in pronto soccorso nel periodo natalizio sono diversi.

«Per iniziare non possiamo non parlare di situazioni legate all'alimentazione: in questo periodo cambiano le nostre abitudini, si mangia molto di più, alle volte arrivando a delle vere e proprie abbuffate e i disturbi più frequenti sono rappresentati da episodi di vomito e diarrea. Ad aumentare è soprattutto il consumo di cioccolata e frutta secca come noci, arachidi, nocciole, che, nelle persone allergiche, oltre ai sintomi gastrointestinali, possono provocare reazioni cutanee, ma anche problemi respiratori fino al sopraggiungere, in rari casi, dello shock anafilattico».

 

ATTENZIONE ALLE STELLE DI NATALE

Nei mesi più freddi non è difficile trovare nelle nostre case la famosa stella di Natale, pianta con le foglie del tipico colore rosso che bene si intona alle vacanze natalizie.

«La prima e più importante raccomandazione da fare in questo caso è legata alla prevenzione: se in casa ci sono bambini piccoli è bene tenere la pianta lontana dalla loro portata. La stella di Natale, infatti, da cui i bambini sono molto attratti e incuriositi a causa della sua grande diffusione e del colore vivace delle foglie, presenta caratteristiche di tossicità. Se il bambino entra in contatto con le foglie potrebbe sviluppare irritazione alla pelle e agi occhi. Se invece ingerisce le foglie, il contatto dell'apparato gastrointestinale con la tossina può provocare sintomi più importanti come ad esempio vomito, diarrea o sintomi sistemici. I genitori dovranno prestare attenzione al quadro irritativo, se è il bambino è entrato in contatto con la pianta, e al quadro neurologico e gastrointestinale se invece ha ingerito parti di foglia. In ogni caso, per precauzione, è sempre bene effettuare una telefonata al pediatra di famiglia che saprà consigliare come agire, anche suggerendo di recarsi al pronto soccorso, se necessario».

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UN REGALO PER OGNI ETÀ

I bambini sono in contatto tutti i giorni con giocattoli e peluches, a maggior ragione nel periodo natalizio, dove i regali da scartare sono spesso numerosi. Per scegliere il gioco giusto non possiamo ignorare l’età del destinatario.

«Il bambino sotto i 36 mesi ha un comportamento estremamente curioso che lo espone a numerosi rischi nel momento in cui gli si mettono in mano dei giochi molto piccoli, o comunque smontabili. Tenderà infatti a portarli alla bocca con il rischio di ingerirli, o ad annusarli con il rischio di inalarli. Per capire la dimensione giusta di un giocattolo adatto anche a bambini molto piccoli esiste un sistema molto semplice: nella sua stanza dei giochi non dovrebbe accedere a parti di giocattoli che abbiano un diametro più piccolo di quello del cartone dei rotoli di carta assorbente. Tutto quello che passa lì dentro, che corrisponde circa a 3,5 cm, non dovrebbe finire nelle mani dei più piccoli. Naturalmente vanno poi evitati oggetti appuntiti e taglienti, giochi che si attaccano alla corrente o muniti di incastri dove il bambino può rischiare di infilare le dita o una porzione di cute. Da preferire le pile a stilo, più grandi rispetto a quelle a bottone, più facilmente ingeribili e inalabili. Lo stesso discorso vale per le decorazioni natalizie come statuine del presepe o palline dell’albero di Natale: quelle accessibili ai bambini dovrebbero essere di grandi dimensioni e certificate. Da non sottovalutare, infatti, è l’importanza dei marchi CE, garanzia di standard di metodologia costruttiva. La regola primaria e preventiva resta comunque sempre una: vigilare sui più piccoli».

 

SULLA NEVE I RISCHI AUMENTANO

Durante le vacanze natalizie, il rischio che al pronto soccorso si presentino bambini e ragazzi a causa di una caduta sugli sci o sul ghiaccio è indubbiamente alto.

«I traumi nei mesi invernali sono soprattutto legati alla pratica sportiva: iniziando la stagione sciistica, è inevitabile. Soprattutto quando ad approcciarsi allo sci sono i più piccoli, è bene affidarsi a insegnanti esperti che conoscano bene la neve, la montagna, lo sci e soprattutto che capiscano fin dove i bambini possono spingersi. Non bisogna in alcun modo forzare i bambini piccoli se si rifiutano di andare sulla neve, ma è bene assecondare le loro esigenze e caratteristiche: imparare a sciare non è un obbligo e soprattutto non è detto che sia nelle corde di ognuno di noi. Le acquisizioni motorie in età pediatrica rispettano delle tappe, ma c’è un’enorme differenza da bambino a bambino e un movimento che può essere più immediato per uno non è detto che lo sia per un suo coetaneo. Forzare i bambini rischia di essere controproducente in termini di voglia e di rischio, che aumenta inevitabilmente».

 

EVITARE GLI ARTICOLI PIROTECNICI

Appena passato il Natale il pensiero successivo è immediatamente un altro: come festeggiare il capodanno? Che si resti in città o si vada in montagna i protagonisti per l’ultima notte dell’anno sono spesso i giochi pirotecnici a cui occorre prestare molta attenzione.

«Gli articoli pirotecnici, che devono sempre essere certificati, sono indubbiamente pericolosi e i bambini non dovrebbero accedervi, mai, ma al massimo godere degli spettacoli pirotecnici controllati, organizzati e gestiti da adulti. Spesso, però, accade che i preadolescenti e gli adolescenti li utilizzino in prima persona, mentre per i bambini piccoli il rischio è che li trovino inesplosi per strada o sul balcone. L’attenzione in queste circostanze deve essere sempre estrema».

Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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