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Redazione
pubblicato il 07-08-2017

Ho avuto un tumore al seno: posso ancora mangiare la soia?



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Mancano dati certi sulla relazione fra tumore al seno e fitoestrogeni. Per precauzione, le donne già colpite dalla malattia dovrebbero consumare con moderazione i cibi che li contengono (tra cui la soia)

Ho avuto un tumore al seno: posso ancora mangiare la soia?

Buongiorno, sono stata operata tre anni fa di un tumore al seno, un carcinoma in situ al seno sinistro. Successivamente ho effettuato la radioterapia, mentre attualmente assumo anastrozolo e leuprorelin acetato. Sono vegetariana da un po' di mesi: i cibi composti da soia o la soia stessa secondo le recenti ricerche possono aumentare il rischio di recidive in soggetti come me? Posso continuare a mangiare la soia o è meglio che smetta?

Daniela P. (Roma)

Risponde Elena Dogliotti, nutrizionista e divulgatrice scientifica della Fondazione Umberto Veronesi


I fitoestrogeni sono sostanze vegetali con una struttura chimica simile agli estrogeni femminili. Sono presenti soprattutto nella soia, ma anche nelle noci, nei legumi, in alcune verdure come le crucifere. Il loro uso in donne con un passato di tumore al seno è stato a lungo controverso per il timore che potessero stimolare la proliferazione di cellule tumorali residue o ostacolare l’azione dei farmaci ormonali. 

I più recenti studi scientifici, però, sembrano smentire questa ipotesi. Anzi, sembra che un consumo moderato di prodotti ricchi di fitoestrogeni (fino a 50 milligrammi di queste sostanze) possa proteggere dalla comparsa di recidive. Il contenuto in fitoestrogeni negli altri legumi è molto inferiore e ancora più basso risulta nelle crucifere e nei cereali, dove peraltro come fitoestrogeni troviamo principalmente lignani e non gli isoflavoni su cui si concentrano i dati di interazione con i recettori per gli estrogeni. Inoltre l'apporto di fitoestrogeni non sembra nemmeno interferire con la terapia ormonale. Si tratta però di un consumo moderato (corrisponde a circa 150 grammi di tofu) e non esistono attualmente dati che confermino la sicurezza dei fitoestrogeni in donne con tumore al seno a dosi più alte di cento milligrammi al giorno.

Per saperne di più, iscriviti al sito e scarica gratuitamente il MANUALE SENO della Fondazione Umberto Veronesi


In attesa che ulteriori studi chiariscano la relazione tra tumore al seno e fitoestrogeni, a titolo precauzionale le donne che hanno già avuto una diagnosi di tumore al seno dovrebbero consumare con molta moderazione i cibi che contengono fitoestrogeni.

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Un’alimentazione ben bilanciata e varia (onnivora, vegetariana, vegana) a basso contenuto di grassi saturi e zuccheri semplici, in cui i prodotti derivati da soia vengano consumati con parsimonia, e in cui si dia ampio spazio in particolare alle verdure, ai cereali integrali (considerando anche gli pseudocereali come la quinoa e il grano saraceno) e in cui si consumino legumi e frutta secca, è quella sostenuta dalla comunità scientifica, abbinata a un’attività fisica costante. Rimane il fatto che ognuno può avere esigenze nutrizionali specifiche, dettate non solo dai fabbisogni ma anche dai gusti personali che andrebbero il più possibile rispettati, quindi è sempre consigliabile la consulenza di uno specialista della nutrizione al fine di evitare errori di qualsiasi tipo, anche di eccesso di restrizioni.

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