Sartini Davide

NOTE BIOGRAFICHE

• Nata a Chiaravalle (AN) nel 1975
• Laureata in Scienze Biologiche all’Università Politecnica delle Marche
• PhD in Biotecnologie Mediche all’Università Politecnica delle Marche

Alla ricerca di cellule staminali tumorali nel carcinomi orali (leggi qui l'intervista)

2017

Caratterizzazione molecolare delle cellule staminali tumorali del cavo orale

 

La teoria delle cellule tumorali staminali (CSCs) sostiene l’ipotesi secondo cui all’interno della massa cancerosa è possibile distinguere una piccola popolazione di cellule in grado di autorinnovarsi e andare incontro a differenziamento. Tali cellule si distinguono per la spiccata tumorigenicità e l’elevata refrattarietà ai trattamenti chemioterapici. Si pensa quindi che le CSCs siano in grado di iniziare e sostenere la crescita del tumore, e che siano responsabili per l’eventuale comparsa di recidive e metastasi.

Il progetto è volto all’identificazione e alla caratterizzazione molecolare delle cellule staminali cancerose ottenute da linee cellulari di carcinoma del cavo orale. Mediante l’applicazione di appropriati protocolli di crescita e la selezione tramite il legame con specifici antocorpi, le colture cellulari verranno arricchite in CSCs, normalmente molto rare. Si andrà quindi a verificare se le CSCs così ottenute esprimano marcatori noti delle cellule staminali, e si caratterizzeranno i livelli di espressione genica per verificare se le CSCs producano molecole normalmente associate a fenomeni di resistenza alla chemioterapia.

In considerazione dell’importante ruolo svolto dalle CSCs nello sviluppo di recidive e nella diffusione metastatica, i risultati riportati in questo lavoro potrebbero contribuire allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche mirate per la cura del cancro.


DOVE SVILUPPERA' IL PROGETTO

Università Politecnica delle Marche

Area

Oncologia

2016

Il dosaggio nelle urine dell'enzima nicotinamide n-metiltrasferasi nella diagnosi del carcinoma vescicale 

Il carcinoma uroteliale della vescica rappresenta il tumore più comune dell’apparato urinario. Gli esami attualmente adottati per la sua diagnosi sono la cistoscopia - ovvero una endoscopia effettuata attraverso l’uretra - e l’analisi citologica delle urine. Tuttavia l’analisi citologica ha scarsa sensibilità nel rilevare i tumori di basso grado istologico, mentre l’indagine cistoscopica è molto invasiva e quindi poco gradita al paziente. Pertanto, è necessario individuare marcatori molecolari per una diagnosi precoce e non invasiva di tale neoplasia. Lo scopo del progetto prevede l’analisi dei livelli di espressione, mediante Real -Time PCR, dell’enzima nicotinamide N-metiltrasferasi (NNMT) in cellule di sfaldamento della parete vescicale ottenute da urine di pazienti affetti da carcinoma della vescica e da soggetti sani di controllo. Verrà quindi verificata l’esistenza di differenze significative tra l’espressione dell’NNMT tra i campioni patologici e quelli di riferimento, al fine di poter stabilire un valore soglia in grado di discriminare i soggetti malati dai controlli. Infine saranno esplorate le eventuali correlazioni tra i dati ottenuti dai campioni patologici con le caratteristiche cliniche dei pazienti presi in esame. L’identificazione di una molecola che, dosata a livello urinario, sia in grado di rilevare la presenza di un processo neoplastico in atto rappresenta un importante traguardo. Tale biomarcatore può infatti essere utilizzato per la messa a punto di un test di laboratorio per la diagnosi precoce e non invasiva del tumore alla vescica.

DOVE SVILUPPERÀ IL PROGETTO

Università degli Studi di Parma

Area

Oncologia
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