Nanoparticelle per migliorare l’efficacia dell’immunoterapia contro glioblastoma
Tra i tumori che colpiscono il sistema nervoso centrale, il glioblastoma (GBM) rappresenta la forma più comune e aggressiva. La prognosi è mediamente sfavorevole e negli ultimi quindici anni non si sono registrati significativi miglioramenti nella prognosi dei pazienti – malgrado siano state sviluppate strategie delle terapeutiche innovative. Un esempio è l’immunoterapia (un insieme di tecniche volte a stimolare il sistema immunitario contro il tumore), che ha avuto un grande impatto per molti tumori, ma che non ha ottenuto i risultati sperati nel GBM. Studi recenti hanno dimostrato che le nanoparticelle contenenti il chemioterapico doxorubicina (DOXO) sono in grado di agire contro il GBM; inoltre, le cellule di GBM morte a causa della DOXO inducono una attivazione del sistema immunitario – il che potrebbe a sua volta migliorare l’efficacia dell’immunoterapia.
Obiettivo del progetto sarà valutare se la somministrazione di nanoparticelle che contengono DOXO, in associazione a immunoterapia standard, possa indurre una migliore risposta immunitaria contro il GBM e ottenere una risposta terapeutica efficace.
Dove svilupperà il progetto:
Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)