Chiudi
Neuroscienze
Redazione
pubblicato il 27-09-2012

Litio: da cura per la gotta al buonumore



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Il litio è stato scoperto nel 1817 in Svezia, è un metallo alcalino, il più leggero dei metalli, soffice, di color argento

Litio: da cura per la gotta al buonumore

Il litio è stato scoperto nel 1817 in Svezia, è un metallo alcalino, il più leggero dei metalli, soffice, di color argento

Il nome viene da lithos greco, pietra, e fu scelto, sembra, perché questo elemento fu trovato all’interno di un minerale mentre gli altri metalli alcalini erano stati rintracciati nei tessuti vegetali.

Il nome “pietra” ricorre nella storia del litio in quanto nell’antichità i suoi sali venivano impiegati per sciogliere i calcoli renali, detti “la malattia della pietra”.

Dalla fine dell’Ottocento il litio era impiegato per la terapia della gotta, data la sua capacità di sciogliere gli urati, ed è stato durante queste esperienze che casualmente (per serendipity, come si dice in gergo) nel 1949 il medico australiano John Cade realizzò la sua capacità di stabilizzatore dell’umore.

Gli studi sulla prevenzione del suicidio su ampia scala sono stati diversi. Uno condotto nel 1990 nel Texas e confermato da un altro del 2009 in Giappone hanno dimostrato che in aeree dove il litio era presente in più alta quantità minore, rispetto alla media nazionale, risultava il tasso dei suicidi. L’ultima di queste indagini è stata condotta in Austria nel 2011 dal professor  Nestor Kapusta, psichiatra dell’Università di Vienna, che ha seguito per cinque anni l’andamento dei suicidi nei vari distretti austriaci ed ha trovato conferma che, dove dai rubinetti usciva più litio, minori erano gli atti autolesivi.

Ora il professor Kapusta ha spostato i suoi studi nella regione a nord del Cile chiamata Salar de Atacama dove l’acqua sorgiva contiene uno dei più alti tassi di litio al mondo. L’indagine sua e dei suoi colleghi concerne le statistiche sui suicidi, ma anche l’andamento delle funzioni renali e tiroidee degli abitanti della zona. Resta sospesa a domanda sull’utilità di aggiungere litio all’acqua potabile, anche perché questa sostanza – benefica sotto tanti profili –porta con sé effetti collaterali non sempre augurabili.


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina