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Pediatria
Daniele Banfi
pubblicato il 05-09-2017

Malaria: che cos'è? Come avviene il contagio? Come si cura?



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Una bimba di 4 anni muore in Italia in seguito alla malaria. Un caso rarissimo di cui non si conoscono ancora i dettagli del contagio. Ecco tutto quello che c'è da sapere

Malaria: che cos'è? Come avviene il contagio? Come si cura?

La malaria è la responsabile della morte di una bambina di 4 anni residente a Trento. Piccolo particolare: la piccola e la famiglia non hanno mai viaggiato in zone dove la malattia è presente. Un caso più unico che raro che gli esperti stanno cercando di decifrare. Al momento infatti in Italia la zanzara responsabile della trasmissione della malattia non sembra essere presente.

 

Che cos'è la malaria?

La malaria è una malattia tropicale che ogni anno colpisce più di 200 milioni di persone l'anno. Febbre, mal di testa, tensione di muscoli della nuca, brividi e sudorazione, talvolta nausea, vomito e diarrea, sono i sintomi che possono essere presenti ma che possono anche alternarsi. In genere compaiono tra i 10 ei 15 giorni dopo la puntura. Nel 2015, secondo i dati OMS, ci sono stati 214 milioni di casi nel mondo e la malaria ha ucciso 438 mila persone, la maggior parte nell’Africa sub-sahariana. A questi numeri impressionanti si aggiunge un dato ancor più triste: l'80% dei decessi si verifica nei bambini al di sotto dei 5 anni. Dal 2016 sempre l'OMS ha dichiarato il nostro continente libero dalla malaria.

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Come si trasmette la malattia?

A differenza di quanto si possa pensare non è la zanzara la causa della malattia. Essa è solo il vettore con cui la malattia si propaga. La malaria infatti è causata da quattro differenti tipologie di plasmodio, organismi unicellulari appartenenti al regno dei protisti. Per compiere il loro ciclo vitale devono necessariamente replicarsi all'interno dei globuli rossi dell’uomo. Ciò avviene quando la zanzara (del genere Anopheles), tramite una puntura, rilascia dalle sue ghiandole salivari il plasmodio che è così libero di entrare nel circolo sanguigno della persona punta dall'insetto. Allo stesso modo, sempre mediante puntura, il plasmodio può tornare nuovamente nella zanzara e andare ad infettare un'altra persona punta successivamente.

 

Come si cura la malaria?

L'intervento precoce è la miglior arma per combattere la malattia. Allo stato attuale non esiste un vaccino e la strategia più utilizzata è la profilassi farmacologica, un trattamento che è possibile svolgere sia in chiave preventiva sia come terapia vera e propria. Uno dei primi farmaci in commercio è stato l’artemisina -molecola attiva contro il plasmodio-, un farmaco che ha realmente cambiato la storia della malattia. Purtroppo però sono sempre più frequenti i fenomeni di resistenza verso questo farmaco. Le terapie standard infatti prevedono l’associazione di questa molecola con più farmaci. Un fenomeno quello della resistenza che si è generato in gran parte per l’uso indiscriminato -anche quando non si tratta di malaria - del farmaco.

 

Cosa fare per prevenirla?

Accanto alle terapie per prevenire la malaria è fondamentale la bonifica del terreno. Ma il metodo in assoluto più efficace per abbattere i casi è l’utilizzo delle zanzariere impregnate di insetticida. Strategie che, unite insieme, hanno contribuito dal 2000 a oggi di abbattere i casi di malaria del 75%.

 

Cosa può essere successo alla bambina deceduta a Trento?

La piccola deceduta non è mai stata in zone dove la malaria è presente. Non solo, in Italia il genere di zanzara Anopheles non è presente o comunque, le poche specie appartenenti a quel genere rilevabili nel nostro Paese, non parrebbero in grado di trasmettere la malattia. Come può essere stata contagiata? Al momento i medici stanno vagliando tutte le ipotesi possibili. Un'ipotesi, assai remota, è il contatto diretto sangue-sangue con un campione biologico infetto. L'altra riguarda la possibilità che la bambina sia stata punta da una zanzara Anopheles arrivata in aereo da una zona dove la malaria è endemica. La terza -e sarebbe la più grave- potrebbe essere il ritorno definitivo nel nostro Paese della zanzara Anopheles.

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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