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Anno nuovo, nuovi Lea

Molte le novità per i cittadini con il 2017, ma saranno ancora i comportamenti personali a fare la differenza

Anno nuovo, nuovi Lea

Che 2017 sarà per i pazienti italiani? Anzitutto, l'auspicio di ognuno di noi è di essere sempre meno pazienti, ossia di mantenerci in buona salute così dal dover ricorrere il più raramente possibile a cure mediche. Sempre meno ma non eliminarle del tutto, soprattutto per quanto rigurarda la prevenzione e i controlli periodici consigliati per avere diagnosi più precoci. 

Il nuovo anno ci attende con le novità dei Livelli Essenziali di Assistenza, licenziati sul finire del 2016 e che mandano in soffitta quelli approvati nel 2001. All'interno dei nuovi Lea è inserito anche il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale che, per la prima volta, impone - almeno sulla carta - il rispetto del diritto alla prevenzione su tutto il territorio nazionale.

E così, dopo una gestazione lunga e complessa, il 2017 sarà l'anno in cui le Regioni avranno la possibilità di fare la differenza per garantire ai propri cittadini il rispetto quantomeno dei livelli essenziali di assistenza. Il nuovo anno potrebbe essere anche quello in cui altre regioni potranno seguire l'esempio dell'Abruzzo e uscire dal commissariamento. Campania e Lazio, per bocca dei rispettivi Presidenti regionali, hanno già preannunciato a mezzo stampa il lieto evento. Altre, come il Piemonte, potranno vedere concluso il percorso virtuoso attivato dal piano di rientro. Questo si traduce in una autonomia organizzativa dell'assistenza sanitaria più vicina ai cittadini.

Ancora una volta, però, la differenza la farà ognuno di noi, con le nostre scelte di salute quotidiana (come apprendiamo ogni giorno in questo sito, sono le singole azioni quotidiane a fare la differenza nella qualità delle nostre vite), con il nostro impegno di conquista della consapevolezza dei nostri diritti, con la pervicacia di cittadini attivi indirizzata a colmare le lacune informative (talvolta dolose) da parte delle istituzioni.

Un esercizio quotidiano volto a tutelare la nostra salute e, con essa, la salute del nostro servizio sanitario nazionale che, malgrado gli acchiacchi dell'età e alcune malattie croniche (sprechi e malagestione, eventi corruttivi, resistenze batteriche dello strapotere del privato, difficoltà circolatorie e di afflusso di giovani professionisti, ecc), continua a rappresentare un modello di riferimento per il welfare nel mondo. A tutti i lettori, un brindisi alla nostra salute.



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