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Quanto dovrebbe guadagnare un medico che ci salva la vita?

Tetto allo stipendio. Vale anche per quelle figure che salvano vite umane? Quanto dovrebbe guadagnare allora un medico di pronto soccorso o l'equipe del 118 che salva la vita a un nostro caro?

Quanto dovrebbe guadagnare un medico che ci salva la vita?

Ci sono cose nella vita che non hanno prezzo, per tutto il resto...ci sono certi manager pubblici. Malgrado sia un inguaribile centauro, sono un convinto utilizzatore del mezzo pubblico, in particolare dei treni. Non entro nel merito della gestione e dell'organizzazione del trasporto ferroviario a partecipazione pubblica, anche se avrei tanto da dire sul servizio, ma non è questa la sede. Mi interessa invece la polemica seguita alla proposta del Presidente del Consiglio di fissare un tetto (si spera, stavolta, senza deroghe) per i compensi di tutti i dipendenti pubblici. Uno degli articoli della nostra Carta Costituzionale che tengo sempre a mente, è il 54, quello che fa appello alla disciplina e onore con cui si ricoprono le cariche pubbliche. Quali parametri dovrebbero essere presi in considerazione per conteggiare il giusto compenso per un manager pubblico? Il confronto con il mercato privato? Il beneficio collettivo del servizio reso?

Adriano Olivetti aveva indicato - per il settore privato - una regola d'oro: non più di dieci volte il compenso del dipendente con la retribuzione più bassa. Ma se dovessimo ragionare parametrando tutto sul beneficio per il servizio reso? Quanto dovrebbe guadagnare allora un medico di pronto soccorso o l'equipe del 118 che salva la vita a un nostro caro? O chi salva un bagnante dall'annegamento? Quanto dovrebbe essere retribuito chi diagnostica precocemente un tumore o un neurochirurgo che ci salva dai danni di un trauma vertebrale o cerebrale? Quanto dovrebbe guadagnare il direttore del Centro Nazionale Trapianti che, insieme ai professionisti distribuiti sul territorio nazionale hanno trasformato il nostro Paese in un modello per le donazioni e il trapianto di organi salvando ogni anno centinaia di vite umane?

Oppure, quale dovrebbe essere la retribuzione di chi compie ogni giorno gesti e procedure che nel tempo salvano la vita a migliaia di persone? Penso agli infermieri e all'assistenza degli anziani o ai nati pretermine, accomunati dalla estrema fragilità. Non entro nel merito dei valori personali di riferimento o delle cose per cui valga la pena vivere (Una ventina di anni fa il settimanale satirico Cuore realizzò, ben prima dei "mi piace" di facebook, una illuminante e serissima classifica raccogliendo le segnalazioni da parte dei lettori). Questa polemica però potrebbe essere l'occasione per imparare qualcosa: parte delle competenze distintive di un manager pubblico dovrebbe comprendere anche le motivazioni e valori di riferimento. Utilizzando un linguaggio un po' retorico e decisamente retrò, capire se si è disposti a morire per la bandiera...o solo per soldi. E' la differenza che intercorre tra un servitore dello Stato e della comunità e un professionista. E questo vale per il trasporto pubblico, per i servizi postali, per l'energia, per il credito pubblico, per l'industria strategica statale. Ovviamente, anche per la medicina.

Marco Magheri



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