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Giuramento di Ippocrate e realtà tecnologiche

Qual è oggi il senso del giuramento di Ippocrate? Ricorda che oltre alla cura c'è il rapporto con il malato

Giuramento di Ippocrate e realtà tecnologiche

Ha ancora senso il giuramento di Ippocrate? Soprattutto ai giorni nostri in cui la tecnologia incombe, le intelligenze artificiali (Big data) e i relativi algoritmi mettono in crisi il metodo clinico, e 11 milioni e mezzo di italiani consultano il dott. Google per ricercare informazioni mediche e nel 53% dei casi ne vengono influenzati? Ha senso in un momento in cui i medici sono oberati dall’informatica, son costantemente al computer per fornire dati alle amministrazioni, schiacciati da piani di lavoro e da regole di economia che abbruttiscono la loro professione e tolgono tempo ai malati?

Ha senso più che mai per riscoprire il senso del proprio lavoro ripensando a Ippoccrate che in una isoletta dell’Egeo educava all’arte medica (técne) basata su un insegnamento teorico e su un corrispettivo pratico!

Ha senso per dire che la “medicina” oltre alla cura ha il rapporto, il gesto, la capacità di consolare e di accogliere. Che c’ è un abisso tra intelligenza (soprattutto se artificiale) e consapevolezza: la macchina non potrà mai commuoversi per un tramonto, né tanto meno dare speranza!

Ippocrate insegna a essere maestri, a dare tempo e ascolto, a non trascurare malati per i propri interessi, a essere onesti, a essere virtuosi, a non tacere per produrre un cambiamento. Non si deve rifiutare il progresso (sarebbe anacronistico arrestarlo), ma si deve metabolizzarlo e viverlo all’interno di una storia e di una professione che ha nell’empatia una ragione d’essere.



Commenti (1)

Caterina Valsesia31-05-2018

Belle parole....ma giustamente vanno messe in pratica nelle nostre strutture sanitarie ogni santo giorno dal primo all’ultimo anello di questa catena inesauribile che è alla base del corretto funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale. Una parola giusta al momento giusto “come si sente oggi? ha bisogno? Un sorriso vero e non “presunto” Una cortesia semplice che agli occhi del malato può fornire all’istante più benefici del farmaco che sta assumendo Buona serata

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