Salute al Maschile: oltre 1.000 consulti a bordo del Ducato

A Milano ultima tappa del tour dedicato alla prevenzione della salute maschile. Ancora troppi uomini sottovalutano il ruolo dell'urologo

Con la tappa di Milano (30 ottobre-2 novembre), si è conclusa la prima edizione del tour dedicato alla prevenzione della salute degli uomini, ideato da Fondazione Umberto Veronesi insieme a Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e con il contributo scientifico di Fondazione SIU Urologia Onlus. Oltre 1.000 i consulti forniti nelle 11 città toccate dall'iniziativa: Torino, Verona, Genova, Firenze, Bologna, Pescara, Lecce, Roma, Napoli, Palermo e, per l'appunto, Milano. Molte di più sono state invece le persone sensibilizzate a livello informativo. «Ne abbiamo agganciate almeno centomila - afferma Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Umberto Veronesi e direttore della divisione di senologia chirurgica dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano -. Le malattie dell’apparato urogenitale maschile sono in crescita: ecco perché lavoriamo anche per sviluppare una cultura della prevenzione tra gli uomini, tradizionalmente poco attivi a riguardo». 


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Positivo può dunque definirsi il bilancio della prima iniziativa di piazza legata al progetto SAM - Salute al Maschile, volta a raggiungere attivamente gli uomini. «Siamo orgogliosi di essere stati al fianco di Fondazione Umberto Veronesi in questo progetto - commenta Stephane Gigou, responsabile di Fiat Professional per la regione EMEA -. Con lo stesso impegno, ogni giorno, il marchio Fiat Professional è accanto ai professionisti sulle strade d'Europa, in grande maggioranza uomini. Ed è proprio a loro che ci siamo rivolti con questa campagna. Per il prossimo anno contiamo di raggiungere altre città. Vogliamo essere vettori e promotori di azioni che favoriscono il benessere concreto delle persone». L'iniziativa si è affiancata al sostegno alla ricerca scientifica. Dal 2015, anno in cui è nato SAM-Salute al Maschile, Fondazione ha finanziato il lavoro di 43 ricercatori, impegnati a trovare soluzioni per la diagnosi precoce e la terapia dei principali tumori dell’apparato urogenitale maschile, che possono colpire principalmente la prostata (37.000 i casi attesi nel 2019), la vescica (29.700, di cui 24.000 tra gli uomini) e il testicolo (2.500). 

Il progetto è stato possibile grazie al contributo scientifico di Fondazione SIU Urologia Onlus. «L'esperienza di Fondazione Umberto Veronesi, maturata in anni di prevenzione femminile, rappresenta un modello che vogliamo riportare nel mondo maschile - dichiara Luca Carmignani, direttore dell’unità operativa di urologia dell’Irccs Policlinico San Donato di Milano e Presidente di Fondazione SIU Urologia Onlus -. Purtroppo, abbiamo avuto conferma di quello che è lo scenario attuale. Più dell’80 per cento delle persone salite a bordo dei veicoli non si è mai sottoposto a una visita urologica e meno del 30 per cento conosce la funzione della prostata. Eventi come questo servono ad avvicinare l’urologo all’uomo, a fare in modo che il rapporto diventi continuativo e a far conoscere la prevenzione a tutte le età».


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Nel confronto con gli uomini a bordo dei Ducato, non si è parlato soltanto di tumori. La prevenzione delle malattie urologiche riguarda infatti anche l’ipertrofia prostatica benigna (un problema per 7 milioni di italiani e per oltre la metà degli over 50), la disfunzione erettile (colpisce almeno 3 milioni di connazionali ed è un fattore di rischio cardiovascolare) e la calcolosi urinaria (all’incirca 100mila casi all’anno in Italia, colpisce gli uomini in un rapporto 2:1 rispetto alle donne). In tutti e tre i casi, una diagnosi precoce aiuta a gestire meglio il disturbo, grazie anche a soluzioni terapeutiche innovative (mediche o chirurgiche) cucite sempre più su misura del singolo paziente. Senza dimenticare le malattie a trasmissione sessuale, in aumento negli ultimi anni.

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