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Tumore della prostata

Informazioni su sintomi, fattori di rischio, opzioni di trattamento e consigli per prevenirlo.

  • 40.192

    Nuove diagnosi in Italia nel 2024

  • 485.000

    Uomini viventi in Italia dopo una diagnosi

Tumore alla prostata: sintomi diagnosi e cura

Che cos’è

La prostata è una ghiandola delle dimensioni di una castagna, situata davanti al retto e sotto la vescica, che svolge un ruolo fondamentale nella riproduzione maschile. Produce parte del liquido che trasporta e nutre gli spermatozoi, ed è regolata dagli ormoni maschili, come il testosterone.

Il tumore alla prostata è una patologia caratterizzata dalla crescita incontrollata di cellule anomale all’interno della ghiandola prostatica. È la forma di cancro più frequente nella popolazione maschile, con una prevalenza che aumenta con l’età.

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Fattori di rischio e prevenzione

Le cause del carcinoma prostatico non sono ancora completamente note, ma è possibile identificare alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare questa malattia.

L’età è uno dei principali fattori di rischio: la maggior parte dei tumori alla prostata viene diagnosticata in uomini sopra i 50 anni. Inoltre alti livelli di testosterone nel sangue sono correlati a una maggiore incidenza di tumore prostatico. Anche la familiarità gioca un ruolo importante, soprattutto quando il tumore è presente in più familiari o è stato diagnosticato in parenti di primo grado, anche prima dei 65 anni. In questi casi, è consigliato iniziare controlli urologici a 45 anni.

Un’alimentazione ricca di fritture, alcolici e latticini è stata associata a un maggiore rischio, mentre una dieta basata su frutta e verdura, soprattutto quella con più alto contenuto di licopene o fitoestrogeni, sembra offrire una protezione. La sedentarietà, l’obesità e il fumo sono ulteriori fattori che aumentano il rischio.

L’infiammazione cronica o ricorrente della prostata (dovuta a virus, batteri o sostanze tossiche) è oggetto di studio come possibile fattore di rischio per il tumore prostatico.

Per prevenire il tumore della prostata, si raccomandano quindi le stesse buone pratiche valide per altre malattie: attività fisica regolare, alimentazione equilibrata, moderazione nel consumo di alcol e astensione dal fumo. È inoltre importante effettuare visite urologiche, abbinate a partire dai 50 anni al test dell’antigene prostatico specifico (PSA), da ripetersi secondo il consiglio dello specialista.

A seguito della raccomandazione espressa dalla Commissione Europea a fine 2022 in merito all’introduzione di screening per il tumore della prostata nei Paesi membri, da novembre 2024 la Regione Lombardia (prima in Italia) ha avviato un programma di screening costituito dall’analisi del PSA con eventuali ulteriori accertamenti in caso di positività. L’estensione su base nazionale rimane comunque dibattuta: nonostante i dati a disposizione mostrino come uno screening abbasserebbe in maniera consistente la mortalità da tumore prostatico, la positività all’esame del PSA non è necessariamente indicativa della presenza di un tumore (può essere associata anche a un’infiammazione). Di conseguenza potrebbero aumentare significativamente le indagini di approfondimento (anche sofisticate e costose, come la risonanza magnetica, con relativi allungamenti delle liste d’attesa) e interventi non necessari.

Sintomi

Il tumore della prostata è del tutto asintomatico quando di piccole dimensioni. Con la progressione della malattia, possono comparire difficoltà nella minzione, aumento della frequenza urinaria, sensazione di incompleto svuotamento della vescica e, in alcuni casi, sangue nelle urine o nello sperma.

Tuttavia, questi sintomi non sono esclusivi del tumore e possono essere causati da altre condizioni benigne, come l’ipertrofia prostatica. È fondamentale rivolgersi a un medico specialista per valutare l’origine dei disturbi e procedere con gli esami diagnostici appropriati.

Come si cura

Il trattamento del tumore della prostata dipende dallo stadio della malattia, dall’età e dallo stato generale del paziente. Le opzioni terapeutiche includono chirurgia, radioterapia, ormonoterapia e chemioterapia. Dal momento che in alcuni casi il tumore prostatico ha un decorso non aggressivo ed estremamente lento, in queste situazioni si opta per una "attesa vigile", monitorando la malattia senza interventi.

Chirurgia

La prostatectomia radicale è il trattamento standard per i tumori localizzati e consiste nella rimozione completa della prostata e delle vescicole seminali. Grazie a tecniche chirurgiche avanzate, come il "nerve-sparing", è possibile ridurre complicanze post-operatorie come la disfunzione erettile e l’incontinenza urinaria.

Radioterapia

La radioterapia si avvale di radiazioni esterne per distruggere le cellule tumorali. Può provocare effetti collaterali come irritazione rettale, cistite e problemi di erezione, che tendono a risolversi nel tempo, anche se alcuni (come la disfunzione erettile) possono cronicizzarsi.

Ormonoterapia

Poiché il carcinoma prostatico dipende dagli androgeni, l’ormonoterapia viene utilizzata per ridurre la produzione o bloccare l’azione di questi ormoni. Questo trattamento può causare effetti collaterali come vampate di calore, aumento di peso e diminuzione del desiderio sessuale.

Chemioterapia

Se il tumore diventa ormono-resistente, si ricorre alla chemioterapia per controllare la crescita tumorale, alleviare i sintomi e migliorare la qualità di vita.

Quanto è diffuso in Italia

Nel 2024 sono stimate circa 40.192 nuove diagnosi di tumore della prostata. Nel 2022 i decessi stimati sono stati 8.200. Il tasso di sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 91%, con una probabilità di vivere ulteriori 4 anni condizionata ad aver superato il primo anno dopo la diagnosi pari al 94%. Sono 485.000 gli uomini viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore della prostata.

[Dati AIOM - Associazione Italiana Oncologia Medica pubblicati in “I numeri del cancro in Italia - 2024”]

5 domande e risposte sul tumore alla prostata

Gli uomini sopra i 50 anni, con problemi di obesità e con una storia familiare di tumore alla prostata, sono maggiormente a rischio.

Difficoltà a urinare, aumento della frequenza urinaria e sangue nelle urine o nello sperma sono sintomi tipici, ma non esclusivi del tumore. Inoltre, soprattutto quando di piccole dimensioni, il tumore può essere del tutto asintomatico.

Attraverso una visita urologica con esplorazione rettale e l’esame del PSA , seguiti da biopsia nei casi sospetti.

Seguire una dieta sana, fare attività fisica, evitare il fumo e moderare il consumo di alcol sono pratiche che possono aiutare a ridurre il rischio.

Le principali opzioni includono chirurgia, radioterapia, ormonoterapia e chemioterapia, a seconda dello stadio della malattia. In alcuni casi però è possibile tenere la malattia monitorata nel tempo senza procedere con interventi terapeutici.

NOTA BENE: Le informazioni contenute in questa pagina non sostituiscono il parere e le spiegazioni del tuo medico.

Ultimo aggiornamento:05.06.2025