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Ricerca clinica

La ricerca clinica rappresenta un pilastro fondamentale del progresso medico e scientifico. Si tratta di un insieme di studi condotti su esseri umani con l’obiettivo di migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di diverse patologie. Contrariamente a quanto si pensa, la ricerca clinica non riguarda esclusivamente la sperimentazione di nuovi farmaci, ma comprende anche studi osservazionali, indagini epidemiologiche e analisi su campioni biologici dei pazienti.

Questa branca della ricerca permette di raccogliere dati essenziali sulla sicurezza e l’efficacia delle terapie, contribuendo a personalizzare i trattamenti e a sviluppare nuove strategie di cura. Inoltre, studia l’impatto dei fattori ambientali e dello stile di vita sulla salute, analizzando le pratiche più proficue per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Grazie alla ricerca clinica, è possibile perfezionare le linee guida mediche, sviluppare metodologie diagnostiche sempre più precise e approfondire la conoscenza delle malattie, non solo a livello terapeutico ma anche in termini di prevenzione. La collaborazione tra istituzioni sanitarie, ricercatori e pazienti è essenziale per garantire studi accurati, etici e utili alla collettività, nel rispetto delle normative vigenti e della sicurezza dei partecipanti.

Sperimentazione clinica

La sperimentazione clinica è un processo fondamentale per garantire la sicurezza e l’efficacia di nuovi farmaci, dispositivi medici e trattamenti terapeutici. Si tratta dell’ultimo e più delicato passaggio della ricerca biomedica, poiché coinvolge la partecipazione diretta dell’essere umano. La sperimentazione clinica è regolata da normative rigorose a livello nazionale e internazionale per assicurare la protezione dei partecipanti e la validità dei risultati scientifici.

Cos’è la sperimentazione clinica?

Nell’ambito della ricerca clinica, la sperimentazione clinica (o trial clinico) è quel processo specifico che porta, attraverso una serie strutturata di studi controllati sull’uomo, a valutare la sicurezza, l’efficacia e la tollerabilità di farmaci, terapie, strumenti diagnostici o dispositivi medici. Prima di giungere a questa fase, i trattamenti vengono testati in studi preclinici, condotti su sistemi informatici, cellule e modelli animali. Solo dopo aver dimostrato il loro potenziale, si passa alla sperimentazione sull’uomo.

Questi studi si svolgono in ambienti controllati come ospedali e centri di ricerca e coinvolgono pazienti o persone sane, a seconda del tipo di trattamento e degli obiettivi del trial. La partecipazione è volontaria e regolata da un consenso informato.

Le fasi della sperimentazione clinica

La sperimentazione clinica è suddivisa in quattro fasi principali, ognuna delle quali ha finalità specifiche:

  1. Fase I: viene testata la sicurezza del trattamento su un piccolo gruppo di volontari sani (o pazienti, in alcuni casi). L’obiettivo è stabilire se la terapia è tollerata o se è associata a eventuali effetti collaterali, e individuare la dose sicura.
  2. Fase II: il trattamento viene somministrato a un gruppo più ampio di pazienti, in questo caso per valutarne principalmente l’efficacia. Si determinano la dose terapeutica ottimale e i possibili effetti collaterali.
  3. Fase III: il trattamento viene testato su un gruppo di pazienti ancora più esteso, spesso su più centri. Questa fase confronta il nuovo trattamento con le terapie già esistenti (o con un placebo, se eticamente accettabile) e serve a confermarne l’efficacia e individuare eventuali effetti indesiderati più rari.
  4. Fase IV: chiamata anche sorveglianza post-marketing, avviene dopo la commercializzazione del trattamento. L’obiettivo è monitorare eventuali effetti collaterali estremamente rari o a lungo termine, raccogliendo dati sull’intera popolazione che si sia sottoposta alla terapia.

Le prime tre fasi sono essenziali per ottenere l’autorizzazione alla commercializzazione da parte delle autorità regolatorie, come l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).

Chi partecipa alla sperimentazione clinica?

I partecipanti alla sperimentazione clinica possono essere sia pazienti affetti dalla patologia oggetto di studio sia volontari sani, a seconda della fase del trial e degli obiettivi specifici. La partecipazione è volontaria e ogni individuo deve fornire un consenso informato, dopo aver ricevuto tutte le informazioni relative al trattamento, ai rischi e ai benefici previsti.

Il processo di selezione dei partecipanti è cruciale per garantire la validità dei risultati. I criteri di inclusione ed esclusione vengono definiti in base a fattori come l’età, il sesso, le condizioni di salute e la presenza di eventuali patologie preesistenti.

Normative e regolamenti

La sperimentazione clinica è soggetta a normative molto severe per garantire la sicurezza dei partecipanti e l’integrità dei dati. A livello europeo, il principale riferimento è il Regolamento (UE) n. 536/2014, che ha semplificato e armonizzato le regole per la conduzione degli studi clinici in Europa.

In Italia, l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) vigila sul rispetto delle normative e si occupa di valutare e autorizzare gli studi clinici. Ogni studio deve essere approvato da un Comitato Etico, un organismo indipendente che garantisce il rispetto dei diritti e della sicurezza dei partecipanti.

L’importanza della sperimentazione clinica

La sperimentazione clinica è essenziale per garantire la sicurezza e l’efficacia di nuove terapie. Senza questi studi, non sarebbe possibile disporre di farmaci e trattamenti sicuri per la popolazione. Ogni trattamento oncologico, ad esempio, passa attraverso un rigoroso iter di sperimentazione prima di essere disponibile per i pazienti, per evitare di sottoporre le persone malate a terapie inutili o dannose.

Le scoperte ottenute grazie alla sperimentazione clinica hanno permesso di sviluppare trattamenti sempre più personalizzati e di aumentare le percentuali di sopravvivenza per molte malattie. Grazie a rigide normative e al controllo di enti come l’AIFA, questo processo garantisce la massima sicurezza per i partecipanti e la validità scientifica dei risultati. Partecipare a una sperimentazione clinica significa contribuire al progresso della scienza medica, fornendo ai pazienti di oggi e di domani la speranza di cure sempre più efficaci e personalizzate.

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