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Cardiologia
Serena Zoli
pubblicato il 17-01-2018

Disfunzione erettile sintomo precoce del rischio cardiovascolare



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Non di rado c’è un nesso fra rischio cardiovascolare e disfunzione erettile. Segnale importante soprattutto nei giovani uomini

Disfunzione erettile sintomo precoce del rischio cardiovascolare

L’ideale è che il sesso vada d’accordo col cuore, ma quando si legge che una disfunzione erettile può esser sintomo precoce di un problema cardiovascolare, l’abbinamento perde tutta la sua poesia. Ma come avviene questo legame? Abbreviando, si può dire che viaggia attraverso i vasi sanguigni.  


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IL PROBLEMA: UNA DISFUNZIONE ENDOTELIALE

Il nuovo studio è americano ed è stato pubblicato su Vascular Medicine. Si basa su una sistematica revisione e meta-analisi di 28 studi di indagine sui legami tra le due disfunzioni. Il gruppo ha identificato una forte associazione tra disfunzione erettile e una ridotta funzione endoteliale, disturbo per cui i vasi sanguigni non riescono a dilatarsi completamente e lasciar così fluire il sangue. Ora, la disfunzione endoteliale (l’endotelio è il tessuto che riveste l'interno dei vasi sanguigni e linfatici e del cuore) è un segno precoce di aterosclerosi, la condizione in cui si creano placche nelle pareti interne delle arterie che aumentano il rischio di infarto e ictus.


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IMPORTANTE PER I GIOVANI

I ricercatori sottolineano: «Le nostre indicazioni sono particolarmente importanti per i giovani uomini, che è difficile vengano visitati per sintomi subclinici di disturbi cardiovascolari. Per loro, spesso la prima visita dal medico è proprio per la disfunzione erettile che crea loro non pochi problemi psicologici e paure». Questo nuovo fattore di rischio identificato spinge ad affrontare più decisamente il disturbo cardiovascolare - aggiungono - in quanti hanno un problema dell’erezione, inclusi appunto i ragazzi che altrimenti verrebbero catalogati a basso rischio in ragione delle loro giovani età.

I FATTORI DI RISCHIO COMUNI

Il collegamento tra disturbo erettile e rischi cardiovascolari è stato espresso già da molto tempo in base al fatto che i due tipi di disturbi condividono gli stessi fattori di rischio: età matura e oltre, abitudine al fumo, obesità, diabete e altri. Lo studio guidato dal dottor Osondu ha cercato di inquadrare il problema nell’erezione come un semplice ed effettivo marker del disturbi cardiovascolare ancora a livello subclinico. Un segnale di allarme per un problema ancora sottotraccia, utile in particolar modo - come già detto - per i giovani.


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LA DISFUNZIONE ERETTILE UN FENOMENO COMPLESSO

Ma se un giovane si cura per il disturbo cardiovascolare, risolve anche la disfunzione erettile? «Non sempre - risponde Aldo Franco De Rose, urologo e andrologo all’Ospedale universitario San Martino di Genova. – L’erezione è un fenomeno molto complesso, per esempio basta anche il timore che non avvenga per bloccarla. Questo perché il timore può indurre una scossa adrenalinica, ovvero una secrezione da parte del surrene di certe sostanze, tra cui l’adrenalina, dal potere vasocostrittore». E se i vasi sanguigni si stringono, non permettono quel forte flusso sanguigno che ingrandisce e solleva il pene. «Per i giovani uomini dunque vanno bene le terapie per un incipiente disturbo cardiovascolare, se c’è, ma occorre investigare a raggio più ampio sul perché della disfunzione erettile. Che problemi emozionali possono esserci dietro, che problematiche familiari, che storia sentimentale…».

DISFUNZIONE ERETTILE:
COME INTERVENIRE? 

I FARMACI NON BASTANO

Più in generale, nel commentare i risultati della ricerca americana, De Rose ricorda che non bastano i farmaci: «C’è da cambiare stile di vita cambiando l’alimentazione e facendo esercizio fisico se si ha il colesterolo alto, obesità, se si fuma. Se non si correggono questi atteggiamenti, sì, può darsi che si risponda alla terapia per i disturbi cardiovascolari. Almeno sul momento. Poi, anche dopo anni, il problema salta di nuovo fuori».

Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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