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Alimentazione
Redazione
pubblicato il 04-07-2011

Sicurezza alimentare: occhio alle false promesse



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I ricercatori dell'EFSA di Parma hanno appena bocciato l’80% delle indicazioni salutistiche sulle confezioni. Intanto l’Europa chiede regole più chiare sulle etichette

Sicurezza alimentare: occhio alle false promesse
I ricercatori dell'EFSA di Parma hanno appena bocciato l’80% delle indicazioni salutistiche sulle confezioni. Intanto l’Europa chiede regole più chiare sulle etichette

«Fa bene», dà «energia», «aiuta a perdere peso», «depura l’organismo». Quante volte scegliamo un alimento proprio per la promessa di salute proclamata sulla confezione, domandandoci: «Sarà vero?». Ebbene, proprio a Parma, capitale del made in Italy alimentare e seconda tappa del Giro d’Italia, c’è un team internazionale di ricercatori che lavora per rispondere a questi dubbi. Sono gli esperti dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, l’EFSA, che di recente ha pubblicato il proprio parere su 442 diciture salutistiche utilizzate dalle aziende alimentari. Il risultato fa pensare: l’80 per cento delle etichette ha ottenuto valutazione negativa dalla commissione, perché non adeguatamente supportate da un punto di vista scientifico.

I BOCCIATI  – Quello appena pubblicato è il terzo gruppo di indicazioni salutistiche (definite «funzionali generiche») revisionate dall’EFSA  nell’arco degli ultimi due anni. Entro il mese di giugno l’agenzia renderà noti gli esiti sulle ultime 600 indicazioni, per un totale di 2.787 claims. Anche le precedenti valutazioni hanno registrato la stessa quota di pareri sfavorevoli, soprattutto, dichiarano i revisori, per la scarsa qualità delle informazioni fornite. Ad esempio, era impossibile identificare su quale sostanza si basasse l’indicazione, oppure non c’erano prove a sostegno dei benefici dichiarati (non di rado mancavano studi sull’uomo), o ancora la dicitura era troppo generica e utilizzava termini non scientifici (e difficilmente valutabili) come «vitalità».  

I PROMOSSI - Pollice alzato, invece, per diverse relazioni fra alimenti e salute: le noci e il miglioramento della funzione dei vasi sanguigni; l’olio d’oliva e l’effetto antiossidante dei polifenoli sul colesterolo LDL; la caffeina e lo stato di veglia, o anche una maggiore resistenza fisica. Inoltre, riportano gli esperti, ci sono le basi scientifiche per una serie di indicazioni sui benefici di alcune sostanze nutritive al posto di altre, tra cui: la sostituzione di amido digeribile con amido resistente per ridurre l’aumento dei livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti; la sostituzione di acidi grassi saturi con acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi per mantenere nella norma i livelli di colesterolo nel sangue e, infine, l’uso di xilitolo o sorbitolo al posto dello zucchero per la mineralizzazione dei denti o la riduzione di glucosio nel sangue dopo i pasti.

COS’E’ L’EFSA  – Intorno a Parma ruota il sistema di sicurezza alimentare che fa degli europei i consumatori fra più informati e protetti al mondo. Il capoluogo emiliano, infatti, è sede permanente dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, l’EFSA, che dal 2002 svolge ricerca e consulenza scientifica sui possibili rischi associati alla catena alimentare: dagli additivi ai pesticidi, dagli OGM alle etichette, dalla salute degli animali a quella dei vegetali, il parere degli esperti di Parma orienta norme e decisioni su ciò che i cittadini dell’Unione porteranno in tavola.

L’UE CHIEDE NUOVE NORME – Etichette più chiare, leggibili e con informazioni utili per il consumatore. Questo è il contenuto della proposta legislativa appena approvata dalla Commissione ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare, che dovrebbe essere votata nel mese di luglio. In particolare, le etichette sugli alimenti dovranno includere il contenuto di grassi acidi trans (dannosi per le coronarie, ormai abbandonati da diversi produttori, ma poco identificabili dalle etichette) e il paese di provenienza, per ora obbligatorio per carne di manzo, miele, olio d’oliva, frutta fresca e legumi. Obbligatori anche il nome, la lista degli ingredienti, le date di scadenza, le condizioni specifiche di uso del prodotto. Sull’imballaggio si dovranno leggere le informazioni nutrizionali (contenuto energetico, le quantità di grasso, grassi saturati, carboidrati, zuccheri, proteine e Sali) in forma di tabella.

Donatella Barus


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