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Redazione
pubblicato il 28-01-2021

È possibile assumere antidepressivi se si è in cura per un cancro?



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Non ci sono divieti assoluti. I pazienti oncologici possono assumere gli antidepressivi per alleviare lo stress (e non solo). A patto di non autoprescriverseli

È possibile assumere antidepressivi se si è in cura per un cancro?

Gli antidepressivi possono essere impiegati non soltanto per trattare specifici disturbi, ma anche per aiutare i pazienti ad affrontare lo stress di lungo termine dovuto alla sfida rappresentata dalla malattia oncologica. 


L’impiego principale degli antidepressivi è naturalmente il trattamento dei diversi sintomi correlati alla depressione che può causare in questi pazienti una grave sofferenza emozionale e limitazioni nel funzionamento psicosociale, peggioramento della qualità di vita, un impatto negativo sulle relazioni familiari e sugli atteggiamenti verso lavoro e attività e difficoltà nella compliance ai trattamenti.


La scelta del farmaco più opportuno dipende dalla specifica sintomatologia presente nel paziente e va discussa con un medico. Tuttavia, la depressione e la sintomatologia a essa correlata non sono l’unico caso in cui si usano gli antidepressivi. Questa classe di farmaci può essere efficace nel trattamento del dolore, della nausea, dell’inappetenza, delle vampate di calore, dei disturbi del sonno e di quelli cognitivi, della fatigue e delle parestesie dovute alla chemioterapia. E diversi studi hanno evidenziato anche come la cura della depressione migliori la prospettiva di vita di queste persone.


La gestione degli antidepressivi nei pazienti con cancro non è molto diversa da quella dei pazienti non oncologici, anche se richiede particolare attenzione sia nella scelta dei farmaci da impiegare sia nella verifica e gestione degli eventuali effetti collaterali. È quindi necessario, prima di qualsiasi assunzione, discuterne col proprio medico di base, con l’oncologo di riferimento o con uno psichiatra.

 


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