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Fumo
Donatella Barus
pubblicato il 30-05-2025

Fumo e giovani: crescono i consumi e preoccupa il policonsumo



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Nei ragazzi raddoppia l'abitudine ad usare sigarette, e-cig e tabacco riscaldato alternativamente. Nicotina e aromi trascinano un mercato in evoluzione, mentre gli adulti si voltano dall'altra parte. I dati presentati dall'Istituto Superiore di Sanità

Fumo e giovani: crescono i consumi e preoccupa il policonsumo

ROMA - Negli ultimi anni, l’arrivo sul mercato di sigarette elettroniche, dispositivi a tabacco riscaldato e sacchetti di nicotina ha modificato profondamente le abitudini dei fumatori, in particolare dei più giovani. I dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in occasione del World No Tobacco Day confermano un aumento preoccupante dei consumi tra gli adolescenti e un rallentamento dei progressi ottenuti nella riduzione del fumo tra gli adulti. 

 

IL FUMO FRA I RAGAZZI

Secondo le indagini coordinate dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità (due ricerche che hanno coinvolto oltre 8.000 giovani tra gli 11 e i 17 anni, , su un campione rappresentativo di 3.441 studenti delle scuole medie e 4.861 studenti delle scuole superiori), oltre un terzo degli studenti tra i 14 e i 17 anni fa uso nei 30 giorni precedenti la rilevazione di almeno un prodotto contenente nicotina.

Si parla di 241.000 ragazzini delle secondarie di primo grado (11-13 anni), il 7,5%, e di  864.000 ragazzi fra i 14 e i 17 anni (il 37,4%).

Aumenta in modo significativo il cosiddetto policonsumo, ovvero l’utilizzo combinato di sigarette tradizionali, elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato. Parliamo quasi di un raddoppio: se nel 2022 era pari al 26,0% tra gli 11-13enni e al 38,7% tra i 14-17enni, nel 2025 questa percentuale è pari al 45,5% tra gli studenti delle scuole medie e al 70,7% tra gli studenti delle scuole superiori. 

Cresce anche la sperimentazione delle bustine di nicotina, provate da circa l’8% dei ragazzi (erano meno della metà nella rilevazione 2024).

Guarda il video Sacchetti di nicotina: 3 domande per fare chiarezza

Se si va a vedere l'uso abituale, quindi se si isolano le percentuali di ragazzi che hanno usato prodotti da fumo per almeno 20 dei 30 giorni precedenti l'intervista, emerge che il 9,0% degli 11-13enni ha consumato la sigaretta tradizionale, il 9,7% un prodotto a tabacco riscaldato, il 16,0% la sigaretta elettronica. Nei ragazzi più grandi il 40,5% ha usato la sigaretta tradizionale, il 34,8% il tabacco riscaldato, il 35,9% la sigaretta elettronica. 

E l'uso abituale è spesso un uso intensivo: il 10% dei ragazzi delle superiori e il 3% dei più piccoli ha detto di avere fumato più di 10 sigarette al giorno.

 

IL RUOLO DI NICOTINA E AROMI

Nella gran parte dei casi  (65,5% degli 11-13enni e 86,8% dei 14-17enni) chi consuma e-cig lo fa usando liquidi con nicotina, che si conferma il vero elemento focale, il denominatore comune capace di trascinare una domanda diversificata e rivitalizzata in un mercato che non conosce stanchezza. Quasi tutti i ragazzi usano sigarette elettroniche con aromi, perlopiù scelgono quelli fruttati. Uno su dieci usa anche cannabinoidi.

 

IL POLICONSUMO DIVENTA LA REGOLA

Ed è importante inoltre sottolineare che l'aumento del policonsumo, dell'abitudine a utilizzare in maniera più o meno abituale tutti i dispositivi per fumare e svapare, è un dato confermato da tutte le recenti rilevazioni, compreso lo studio ESPAD, che analizza i comportamenti a rischio degli adolescenti. I risultati dei ricercatori in questo campo sono sempre più coerenti ed è sempre più evidente che sigarette elettroniche, in tutte le loro tipologie, e tabacco riscaldato sono sempre meno strumenti usati in modo esclusivo per abbandonare le sigarette tradizionali, e hanno piuttosto un'appeal crescente sui giovanissimi.

 

ADULTI CHE SI VOLTANO DALL'ALTRA PARTE, DIVIETI AGGIRATI

C'è da chiedersi come le acquistino, le sigarette, i ragazzini, dato che la vendita è vietata ai minori. Le indagini presentate dall'ISS dicono che i più piccoli se le fanno comperare o offrire da amici, ma in generale i ragazzi raccontano che i rivenditori non fanno troppe domande. Specialmente per le sigarette elettroniche: il 60 per cento ha riferito di averle acquistate senza ricevere un rifiuto dal rivenditore

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IL FUMO FRA GLI ADULTI

Tra gli italiani adulti, la gran parte non fuma (60%) o ha smesso (17%), mentre un quarto della popolazione tra i 18 e i 69 anni fuma abitualmente. Lo rilevano i dati delle Sorveglianze PASSI e PASSI d’Argento coordinate dal Centro nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute (CNaPPS) dell’ISS. Diminuiscono i fumatori esclusivi di sigarette tradizionali (19%) ma anche qui aumentano coloro che usano più prodotti insieme (5%) o che fanno uso esclusivo di dispositivi elettronici (4%), anche tra ex fumatori e non fumatori. Una tendenza che espone comunque a rischi per la salute, inclusa la dipendenza da nicotina.

 

IL CONVEGNO

Nel corso del XXVII Convegno Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Rocco Bellantone, ha ricordato la passione con cui il gruppo di lavoro dell'ISS da decenni porta avanti l'impegno sul contrasto al tabagismo, anche con servizi diretti alle persone che vogliono smettere di fumare, come il Numero Verde dedicato, che noel 2024 ha risposto a 6.000 chiamate. Giovanni Leonardi, Capo Dipartimento della salute umana, della salute animale e dell'ecosistema (One Health) e dei rapporti internazionali, Ministero della Salute, ha dichiarato: "Non molleremo mai. Continueremo a lavorare perchè il contrasto alle dipendenze è la prima chiave per una vita più in salute e per una vita più libera per i cittadini" . 

 

I CENTRI ANTIFUMO

I centri antifumo sono 223, distribuiti male sul territorio nazionale e in calo rispetto al passato. Un aspetto da non sottovalutare, se si tiene conto che la maggioranza dei fumatori ha dichiarato di avere provato a smettere, senza riuscirci. 

 

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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