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Citisina

Citisina

 

 

COS'È

La citisina è un farmaco che aiuta a smettere di fumare. È un alcaloide di origine naturale presente in diverse piante, tra cui il Cytisus Laburnum, noto come maggiociondolo, da cui il nome del farmaco. Viene assunto per via orale sotto forma di capsule, per un periodo di 25-40 giorni. È venduto come farmaco galenico, preparato dal farmacista esclusivamente dietro presentazione di ricetta medica. Attualmente non rientra tra i farmaci dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale. Rispetto ad altri farmaci usati per smettere di fumare ha il vantaggio di essere assai più economico.

 

COME FUNZIONA

Il meccanismo di azione della citisina si basa sull’interferenza del farmaco con l’attività della nicotina a livello del cervello. La nicotina determina i propri effetti legandosi ad alcune proteine presenti sulla superficie dei neuroni, i recettori nicotinici.  Questi recettori funzionano come degli interruttori che danno il via al rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto nei processi di gratificazione. Detto altrimenti, la nicotina stimola il rilascio di dopamina che genera un senso di appagamento gradito al fumatore.

La citisina si lega a uno dei recettori della nicotina, nello specifico al recettore nicotinico dell’acetilcolina α4β2, e ne induce l’attivazione, anche se a livelli più bassi rispetto alla nicotina (in gergo si dice che è un agonista parziale di questo recettore). La dopamina che viene rilasciata dopo che la citisina si è legata al recettore nicotinico riduce i sintomi legati al desiderio di fumare e all’astinenza. Inoltre, il farmaco impedisce che a legarsi al recettore sia la nicotina introdotta col fumo, quindi se il fumatore inala il fumo di una sigaretta dopo avere assunto citisina non solo non prova la sensazione appagante desiderata ma addirittura può avvertire del disgusto.

 

COME SI USA

In altri paesi sono disponibili compresse di citisina contenenti 1,5 mg di principio attivo. In Italia la citisina è finora disponibile solo come farmaco galenico: è il farmacista  ad allestire capsule contenenti 1,5 mg di citisina per il paziente a cui il medico ha prescritto il trattamento. La dose iniziale raccomandata dalle linee guida internazionali è una compressa ogni 2 ore per un massimo di 6 compresse al giorno nei primi tre giorni di trattamento e poi di 5 compresse al giorno (una ogni due ore e mezza) dal quarto al dodicesimo giorno di trattamento. Poco a poco si riduce il numero di compresse: 4 (una ogni 3 ore) nei giorni 13-16, 3 (una ogni 5 ore) nei giorni 17-20 e infine 1-2 (una ogni 6-8 ore) nei giorni 21-25.

Quando inizia il trattamento con citisina, il fumatore deve ridurre il numero di sigarette per smettere completamente di fumare dal quinto giorno in poi. Se dopo pochi giorni il paziente ha l’impressione che il farmaco non faccia effetto è meglio interrompere il trattamento e riprovare dopo due o tre mesi. In Italia viene utilizzato uno schema di trattamento diverso rispetto a quello appena descritto, di durata leggermente superiore (40 giorni). La dose target di 6 capsule al giorno viene raggiunta progressivamente nell’arco di 7 giorni. Il fumatore deve smettere di fumare tra l’ottavo e il quattordicesimo giorno di trattamento. Il numero di capsule di citisina viene poi gradualmente ridotto e il trattamento viene di solito sospeso una volta raggiunto il quarantesimo giorno di terapia.

 

GLI EFFETTI COLLATERALI

I principali effetti collaterali della citisina sono nausea, vomito e disturbi del sonno. Un sovradosaggio di citisina ha gli stessi effetti di un’intossicazione da nicotina: dilatazione delle pupille, nausea, vomito, mal di testa, convulsioni, battito cardiaco accelerato e difficoltà respiratorie.

 

QUANTO È EFFICACE

La citisina è usata da oltre 50 anni nei paesi dell’Europa dell’Est. Oltre a diversi studi minori, a sostegno del fatto che la citisina è efficace nell’aiutare a smettere di fumare vi sono due studi pubblicati sulla prestigiosa rivista medica New England Journal of Medicine condotti secondo standard rigorosi come quelli richiesti dalle autorità regolatorie per l’approvazione di un nuovo farmaco.

Il primo, pubblicato nel 2011, ha coinvolto più di 700 fumatori, a metà dei quali è stata somministrata la citisina, mentre agli altri è stato somministrato il placebo (una sostanza inattiva); la percentuale di partecipanti del gruppo assegnato alla citisina che a distanza di un anno non fumava era più che tripla rispetto a quella dei partecipanti del gruppo placebo.

Il secondo studio, pubblicato nel 2014, di volontari ne ha arruolati più di 1.300, equamente ripartiti in due gruppi: a uno dei due gruppi è stata somministrata citisina e all’altro la terapia sostitutiva della nicotina (cerotti e gomme da masticare contenenti nicotina). Dopo un mese, la percentuale di partecipanti che non fumava era maggiore con la citisina che con la terapia sostitutiva della nicotina (40% contro 31%) e a distanza di 6 mesi il numero di volontari che era riuscito ad astenersi dal fumo era ancora superiore con la citisina che con la terapia sostitutiva della nicotina.

 

UN NUOVO STUDIO

Recentemente in un progetto di screening per la prevenzione del tumore del polmone guidato dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, si è voluta analizzare ulteriormente l’efficacia e la tollerabilità di questa terapia.

Da luglio 2019 a marzo 2020 sono stati arruolati più di 800 fumatori attivi i quali sono stati divisi in due bracci: un gruppo riceveva l’intervento farmacologico con citisina più consulenza antitabagica, l’altro gruppo invece la sola consulenza.  L’obiettivo primario era “monitorare” l’astinenza dal fumo a 12 mesi dall’inizio della terapia. I risultati dello studio hanno confermato l’efficacia della citisina nella cessazione da fumo a lungo termine: al follow-up di 12 mesi, il tasso di disassuefazione è stato del 32,1% nel braccio di intervento e del 7,3% nel braccio di controllo. Per quanto riguarda gli effetti avversi questi sono risultati contenuti numericamente e di modesta entità.

Si ringraziano la dottoressa Chiara Veronese e il dottor Roberto Boffi dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per la supervisione

 

 

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