
L’autopalpazione del seno è un importante autoesame che ogni donna può eseguire da sola per conoscere meglio il proprio corpo e individuare eventuali cambiamenti o anomalie. Sebbene non sostituisca esami diagnostici come la mammografia o l'ecografia né la visita con lo specialista, l'autopalpazione della mammella, se eseguita regolarmente e correttamente, può aiutare a riconoscere eventuali segnali di allarme e favorire una diagnosi precoce, riducendo il rischio di scoprire il tumore in fase avanzata.
88%
è la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore al seno.
Maggiore del 90%
è la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore al seno se viene identificato in fasi iniziali e adeguatamente curato.
Oltre 6
sono i nuovi casi di tumore alla mammella che vengono identificati ogni ora in Italia (circa 153 nuovi casi al giorno).
Che cos’è l’autopalpazione del seno
L’autopalpazione è un autoesame semplice che le donne possono eseguire autonomamente una volta al mese, a partire dalla pubertà.
Il momento ideale per eseguire l'esame è una settimana dopo la fine del ciclo mestruale, quando il seno è meno dolorante e turgido. Per le donne in menopausa, il momento dell'autopalpazione può essere scelto liberamente, poiché non vi sono fluttuazioni ormonali che influenzano il tessuto mammario.
L'obiettivo dell'autopalpazione è identificare per tempo eventuali anomalie, come noduli, gonfiori o cambiamenti nella forma e consistenza del seno e della pelle del seno, retrazioni o secrezioni anomale dai capezzoli, che possono richiedere un approfondimento medico.
Ecco i passaggi principali per eseguire correttamente l’autopalpazione della mammella:
- Osservazione: posizionarsi davanti a uno specchio in un ambiente ben illuminato e osservare attentamente le mammelle con le braccia rilassate lungo i fianchi, per verificare eventuali alterazioni del contorno, retrazioni o secrezionii dai capezzoli, o infossamenti della pelle. Ripetere l'osservazione alzando le braccia sopra la testa e contraendo i muscoli del petto.
- Palpazione in piedi: con una mano dietro la nuca, utilizzare l'altra per palpare delicatamente la mammella opposta con i polpastrelli. Effettuare movimenti circolari lenti, esplorando tutto il tessuto mammario. Ripetere l'operazione su entrambe le mammelle.
- Palpazione sdraiate: sdraiarsi con un cuscino sotto la spalla, stendere il braccio e piegarlo dietro la nuca in modo che il seno si appiattisca e il tessuto mammario sia distribuito uniformemente. Eseguire di nuovo la palpazione di tutto il seno con la mano opposta, muovendosi in cerchi concentrici dal capezzolo alla base del seno. Verificare anche la presenza di eventuali secrezioni dai capezzoli, stringendoli delicatamente tra le dita. Ripetere con altro seno.
Sebbene l'autopalpazione non possa sostituire la visita medica ed esami diagnostici più approfonditi come la mammografia, essa rimane un importante strumento di prevenzione per aiutare a identificare possibili cambiamenti nel tessuto mammario.
In caso di anomalie tra cui noduli, secrezioni o retrazioni del capezzolo, è sempre fondamentale rivolgersi al proprio medico, in quanto la diagnosi precoce aumenta notevolmente le possibilità di cura.
L'autopalpazione, insieme agli esami periodici consigliati, contribuisce a mantenere alta l'attenzione sulla salute del seno.