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Un bicchiere per il cuore? Non proprio per tutti, anzi...

Crolla l'ultimo mito che richiamava come salutare e protettivo il consumo moderato di bevande alcoliche. Se si beve per piacere, lo si faccia almeno senza illusioni

Un bicchiere per il cuore? Non proprio per tutti, anzi...

Faccio fatica in questi ultimi mesi a stare dietro alle tante sollecitazioni che provengono sia dal mondo della ricerca scientifica che dal mondo reale. Uno dei cavalli di battaglia dello schieramento di pensiero che richiama come salutare e “protettivo” per il cuore il consumo moderato di bevande alcoliche è stato posto seriamente in discussione facendo crollare l’ultimo mito da sfatare che da anni come ricercatori ci siamo impegnati a verificare scientificamente.

Contrariamente a ciò che hanno mostrato analisi negli anni precedenti, ora sembra che qualsiasi livello di esposizione all’alcol abbia un impatto negativo sulla salute del cuore. Colpa della genetica e generalizzare non è possibile. Utilizzando un gene come marcatore biologico dell'assunzione di alcolici i ricercatori hanno scoperto che consumare il 17% di alcol in meno alla settimana riduce in media del 10% il rischio di malattie coronariche ed è associato a una pressione sanguigna e a un indice di massa corporea inferiori. Questi ultimi due fattori, se elevati, aumentano i rischi corsi da cuore e arterie. «Questi nuovi risultati - sottolinea Holmes, il principale ricercatore coinvolto nello studio pubblicato sul British Medical Journal - sono di importanza critica nella comprensione del modo in cui l'alcol influenza le malattie cardiache. Contrariamente a ciò che hanno mostrato analisi precedenti, ora sembra che qualsiasi livello di esposizione all'alcol abbia un impatto negativo sulla salute del cuore».

Già sapevamo che il reale vantaggio fosse verificato non per tutti, ma solo in alcune circostanze e condizioni individuali ben definite (età, sesso maschile, consumi al di sotto dei 10 grammi al giorno, mai superamenti del livello di un bicchiere al giorno, stomaco pieno, peso ideale, assenza di assunzione di farmaci e/o di malattie concomitanti, stili di vita salutari per livelli di attività fisica e regimi alimentari ecc.). Oggi sappiamo che, come implicazione delle nuove evidenze, non è scientifico, né tantomeno etico o  clinicamente sostenibile affermare tout court che un consumo moderato possa giovare alla salute del cuore, non è così per tutti e sarebbe complicato verificare tutte le variabili individuali che ne condizionano l’effetto. In definitiva, anche per questo sarebbe opportuno applicare sempre un sano buon senso ispirato al principio di precauzione. Stiamo già preparando linee guida specifiche anche a livello europeo ma, nel frattempo, è da augurarsi che le società scientifiche che hanno sottoscritto e promosso linee guida che affermano che 2 o 3 bicchieri, per donne e maschi rispettivamente, sono compatibili con un buono stato di salute e non richiedono l'intervento del medico (c'è un documento di consenso pubblicato in tal senso con sigle e autori firmatari)  provvedano a riconsiderare l'intero approccio e si adoperino a diramare le Linee Guida adeguate alle evidenze che la Società Italiana di Alcologia, il Centro per la Ricerca Alimentare e la Nutrizione, l'Istituto Superiore di Sanità  e il Ministero della Salute hanno già promosso e promuovono a tutela della salute della popolazione. Mai eccedere un bicchiere al giorno per le donne, per gli anziani e per i giovanissimi tra i 18 e i 25 anni, mai superarne due per gli uomini, mai bere sotto i 18 anni. Se poi si pensa che in un bicchiere già c’è il contributo al rischio incrementato di oltre duecento malattie, tra cui 12 tipi di cancro, si fare bene a “negoziare” i propri consumi alcolici con il medico di fiducia che meglio di chiunque sa se ci sono controindicazioni individuali al bere. 

Per tutti un solo consiglio: se un medico o un cardiologo propongono il consumo moderato di un bicchiere come toccasana per il cuore o la salute...sarebbe opportuno considerare i risultati e le evidenze scientifiche correnti e, perché no, in libera e incondizionata scelta, ripensare ad un medico più aggiornato. L’alcol non è un farmaco né può essere soggetto a prescrizione medica visto che si tratta di un tossico, un cancerogeno e di una sostanza che può creare dipendenza. Se si sceglie di bere un bicchiere lo si faccia per il piacere di farlo ma non ci si illuda (o ci si faccia illudere) che giovi incondizionatamente alla salute. Favorire scelte informate vuol dire garantire elevati livelli di consapevolezza e bassi di rischio.  La salute è una cosa seria e allora … salute per tutti!

Emanuele Scafato
@scafato  



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