Chiudi

Scuola vegana

I menu vegani a scuola funzionano? Ben vengano, ma l'educazione alimentare nasce in famiglia

Scuola vegana

Ho letto di recente che a Torino, dal prossimo anno, le mense scolastiche avranno un giorno al mese di menu vegano.

Nelle scuole pubbliche di Milano si fa, già dal 2013, la giornata vegana e, ripensandoci, mi è venuto in mente Valentino (mio figlio, 10 anni) che commentava l’esperienza: “papà, io ho mangiato tutto, ma in classe l’avremo mangiato in 3 o 4, tutti gli altri l’hanno buttato”. In effetti, guardando la stampa di quei giorni, si trovano notizie di “flop del menu vegano”, “tonnellate di tofu nella spazzatura”, “vedere i bimbi digiuni è stato uno strazio”.

Personalmente, la penso così: ben venga proporre ai bambini dei piatti a base interamente vegetale: il loro palato, bombardato da sensorialità estreme (es. troppo dolce o troppo salato) ha bisogno di essere gradualmente educato a sapori più equilibrati, sapori appartenenti a quella cucina “povera” che in realtà è ricchissima di salute.

Sarebbe però illusorio pensare che, venendo da una famiglia “pizza-patatine-pasta bianca al pomodoro-cotoletta-wurstel ”, il bambino possa appassionarsi a consistenze e sapori così diversi. Se Valentino ha mangiato il tofu o il grano saraceno, è perché il suo palato già conosceva il retrogusto un po’ amaro e le consistenze un po’ fibrose degli alimenti vegetali integrali. Ha imparato a conoscerli a poco a poco e, soprattutto, a masticarli più a lungo del cibo raffinato, tutte cose che si possono fare a casa e non nell’oretta di pausa pranzo a scuola. La miglior educazione alimentare nasce in famiglia e, solo in un secondo momento, cresce nelle scuole, nelle mense di lavoro e negli ospedali.

Quanto allo “strazio dei bambini digiuni” preoccupiamoci, per i nostri figli, più del “troppo” che del “troppo poco”.



Commenti (0)

Torna a inizio pagina