Chiudi

I superbatteri: una minaccia da combattere

Un volume dal taglio divulgativo che affronta la tematica dei batteri e dell’antibiotico resistenza da più punti di vista

I superbatteri: una minaccia da combattere

 

di Paola Scaccabarozzi

 

Problema serio ed estremamente attuale quello dei superbatteri, ossia di quei microrganismi unicellulari in grado di resistere agli antibiotici che abbiamo attualmente a disposizione. “I superbatteri. Una minaccia da combattere” è il titolo del recente libro a quattro mani di Fabrizio Pregliasco (professore di Igiene all'Università degli Studi di Milano, direttore sanitario di azienda dell'IRCCS Ospedale Galeazzi e presidente dell'Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas) e Paola Arosio (giornalista che si occupa di sanità e salute), edito da Raffaello Cortina.

Si tratta di un volume dal taglio divulgativo, pur nel rispetto rigoroso della correttezza scientifica. Quasi trecento pagine che si leggono tutte d’un fiato, come fosse un romanzo. L’obiettivo, quello di affrontare la tematica dei batteri e dell’antibiotico resistenza da più punti di vista. Tante sono le storie che si intersecano.

«Ci sono quelle», spiega Pregliasco, «di scienziati e ricercatori, come, ad esempio, il celeberrimo Robert Koch che identificò il batterio della tubercolosi e ricevette il premio Nobel per la medicina. O di Alexander Fleming, che scoprì, per un caso fortuito, la penicillina, il primo antibiotico. A queste si aggiungono le tante narrazioni dei pazienti, vittime di infezioni che vanno dalla polmonite alla sifilide, dalla dissenteria al tetano. Alcune di queste a lieto fine, altre purtroppo no».

Il libro illustra in maniera chiara l’impatto degli antibiotici sulla resistenza ai batteri, ne spiega le motivazioni, i rischi. Evidenzia l’impatto della crisi ambientale, quello della povertà sanitaria in cui versano numerosi Paesi nel mondo.

«È stato, inoltre, messo in evidenza il ruolo fondamentale delle vaccinazioni», precisa Pregliasco, «che costituisce un’arma utile e indispensabile contro i microrganismi nocivi. Giocando d’anticipo, il vaccino previene infatti la malattia (o le sue forme più gravi e le sue eventuali complicazioni), limitando di conseguenza l’utilizzo smodato degli antimicrobici, altra questione fondamentale e rilevante e destinata ad esserlo sempre di più. Per lungo tempo, anche all’interno degli allevamenti intensivi, il mangime addizionato con antibiotici è stato somministrato agli animali con un duplice obiettivo: farli crescere più in fretta e prevenire eventuali malattie. Così, durante la macellazione, residui dei farmaci finivano nella carne destinata a raggiungere le nostre tavole. Da qui l’invito, valido ancora oggi, a limitare il più possibile l’assunzione di carne e, se proprio non se ne può fare a meno, ad acquistare quella proveniente da allevamenti biologici e all’aria aperta».

Nel libro si pone l’accento anche sui numeri: nel mondo le malattie infettive provocate dai superbatteri hanno causato almeno 700mila morti all'anno. In Europa nel 2020 hanno colpito 600mila persone, determinando più di 33mila decessi. Di questi, ben 11mila sono avvenuti nel nostro Paese, che si è guadagnato così un poco lusinghiero primato nel continente. Un fenomeno in preoccupante espansione che, secondo le stime, se non arrestato in tempo, provocherà 10 milioni di morti all'anno entro il 2050, superando così perfino i decessi causati dal cancro. Il testo propone, oltre che numerosi stimoli di riflessione, anche possibili soluzioni concrete e consigli.

«Alcuni ricercatori», dichiara Pregliasco, «stanno cercando di rintracciare molecole con azione battericida in nuovi habitat naturali, come gli abissi oceanici, le foreste tropicali, i deserti. Mentre altri scienziati hanno testato sostanze da somministrare in combinazione con gli attuali antibiotici per aumentarne l’efficacia. È, tuttavia, necessario trovare strategie che vadano oltre gli antibiotici. Una di queste potrebbero essere i batteriofagi, ossia virus specializzati nella distruzione dei batteri. Un’altra via potrebbe essere l’utilizzo di batteri predatori in grado di aggredire altri batteri, pur essendo innocui per gli esseri umani. Un’altra ancora gli anticorpi, farmaci già utilizzati contro il cancro, le malattie infiammatorie e anche contro il Covid-19, sotto forma di plasma. Infine, una strategia promettente potrebbe arrivare dagli studi (sempre più promettenti) di ingegneria genetica. Nel frattempo, ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, con responsabilità. Come? Evitando rigorosamente il fai da te; facendosi spiegare dal medico modalità di somministrazione e dosi; chiedendo di modificare la formulazione qualora non risulti agevole (per esempio, compresse troppo grandi); rispettando in modo scrupoloso la durata della terapia; appuntando su ciascuna confezione l’orario di assunzione del farmaco e il relativo dosaggio; chiedendo al medico eventuali interazioni con cibi e bevande; informandolo circa l’assunzione di altri farmaci, integratori o prodotti a base di erbe. Ma non è finita qui: importanti sono anche i criteri di conservazione dei farmaci nella loro confezione originale, al riparo dalla luce e dal calore. Inoltre il foglietto illustrativo va sempre conservato e… se si dimentica una dose, non bisogna mai raddoppiare la successiva. Spesso si può prendere il medicinale appena ci si ricorda, ma è sempre bene chiedere al medico».

 

I superbatteri. Una minaccia da combattere

di Fabrizio Pregliasco e Paola Arosio

Raffaello Cortina Editore, 2023

280 pagine, 21,85 euro



Commenti (0)

Torna a inizio pagina