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Gonorrea

Gonorrea
 

CHE COS’È

La gonorrea è causata da un batterio, neisseria gonorrhoeae, e si contrae per via sessuale. A partire dagli anni ‘70, questa infezione a registrato un declino dovuto in parte ai nuovi strumenti di diagnosi e cura incrementato negli anni ’90 anche del preservativo, maggiormente utilizzato grazie alle campagne di sanità pubblica per ridurre la trasmissione di Hiv. Oggi in Italia si attestano ogni anno all’incirca un centinaio di casi, di cui più della metà asintomatici sia nell’uomo che nella donna.

 

SINTOMATOLOGIA

Non si conosce con esattezza il periodi di incubazione del batterio che darà poi vita all’infezione e alle sue eventuali manifestazioni che possono assumere caratteristiche differenti nei due sessi. Nella donna possono comparire una cervicite mucopurulenta e/o sanguinamento da contatto, dolore al basso ventre e infezioni faringee ed anali. L'infezione spesso resta, come detto asintomatica, passando inosservata e rilevata solo in seguito alla diagnosi di uretrite gonococcica nel partner sessuale. In taluni casi possono però verificarsi complicanze quali la bartolinite, che interessa le ghiandole di Bartolini, l’endometrite, la peritonite o la salpingo-ooforite, un processo infiammatorio che coinvolge le ovaie e le tube uterine, e che può portare anche alla sterilità. Nel caso sia contratta in gravidanza, sono possibili la rottura prematura delle membrane, il parto prematuro, e la corioamnionite, una infezione che colpisce le membrane fetali e il liquido amniotico. I rischi per il feto, oltre alla contrazione dell’infezione che può colpire gli occhi e causare la congiuntivite, possono comprendere anche l'artrite settica che di solito si verifica a 3-21 giorni di vita, con coinvolgimento poliarticolare, mentre la setticemia, la meningite e la polmonite sono eventi piuttosto rari. Nell’uomo sono possibili secrezioni uretrali, infezioni rettali spesso asintomatiche o con secrezioni anali e/o proctiti (una particolare infiammazione dell’intestino retto), infezioni faringee anch’esse spesso asintomatiche. La gonorrea nell’uomo potrebbe complicarsi con l’orchite, una infiammazione importante dei testicoli, responsabile in taluni casi di infertilità.

 

DIAGNOSI

Si esegue in laboratorio di microbiologia. In particolare per diagnosticare l’infezione nell’uomo si ricorre alla colorazione di Gram su campioni di essudato uretrale. Il test è ritenuto efficace e con una sensibilità diagnostica del 95% rispetto alla metodica standard rappresentata dalla coltura (su terreni selettivi) la quale permette l'esecuzione dell'antibiogramma. Nella donna invece l'esame diagnostico standard è rappresentato dalla coltura di secrezioni cervicali che ha tuttavia una attendibilità solo del 60%. L'isolamento colturale è utile anche per confermare sospetti di proctite e faringite. Mentre in caso di interessamento del retto, si dovrà eseguire una rettoscopia  che potrà mostrare placche di mucopus sulle pareti. Sono disponibili tecniche diagnostiche in biologia molecolare (Pcr e NAAT, nucleic acid amplification test) che consentono l’indagine anche su campioni di urine e in taluni casi di indentificare la presenza di chlamydia trachomatis.

 

TERAPIA

Per il trattamento della Gonorrea si ricorre a una terapia farmacologica per lo più con Ceftriaxone Cefixime o in alternativa con Ciprofloxacina Spectinomicina dietro valutazione medica.  In caso di Gonorrea, la terapia va estesa anche ai partner. Questo perché non si conosce precisamente il periodo di incubazione che precede la comparsa dei sintomi. Nel caso di un soggetto sintomatico, sono potenzialmente a rischio di contagio i partners con i quali si è avuto un rapporto nelle quattro settimane antecedenti la diagnosi, pur tenendo presente che il periodo caratterizzato dall'assenza di sintomi possa durare fino a sei mesi o comunque dal momento dell'ultimo atto sessuale.


Testo di Francesca Morelli

Consulenza: Pierangelo Clerici, direttore dell'unità operativa complessa di microbiologia all'ospedale di Legnano e presidente dell'Associazione dei Microbiologi Clinici Italiani  (Amcli)

NOTA BENE: le informazioni in questa pagina non possono sostituire il parere e le spiegazioni del tuo medico

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