L’ipertensione si manifesta quando la pressione massima è superiore ai 140 mmHg e la minima ai 90 mmHg: valori che consentono di definire una persona ipertesa.
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, si stima che a soffrire di ipertensione siano circa il 18% degli italiani, con prevalenza che aumenta progressivamente all’aumentare dell’età fino a superare il 50% oltre i 74 anni di vita. La prevalenza dell'ipertensione aumenta con l'età ed è più frequente fra gli uomini rispetto alle donne.
Ma quando la pressione si definisce alta? Quali sono le cause che possono determinarne l’insorgenza e soprattutto è possibile prevenire o evitare l’ipertensione? Ecco cosa dice la letteratura scientifica.
PRESSIONE E IPERTENSIONE
Non è possibile stabilire dei valori di pressione ideali, ossia uguali per tutta la popolazione. La pressione arteriosa (che è la pressione esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie) può infatti subire delle variazioni in relazione al sesso, all'età, al peso corporeo, all'etnia della persona ma anche all'apparecchio utilizzato, all'ora del giorno, allo stato psicofisico e di salute generale in cui viene misurata. Tenuto conto di queste possibili condizioni di variabilità, in età adulta si ritiene ideale una pressione contenuta fra 115-130 mmHg nei valori massimi (pressione sistolica) e fra 75-85 mmHg nei valori minimi (pressione diastolica). Valori eccedenti queste soglie determineranno quindi una condizione ancora di normalità ma meritevole di attenzione e periodiche misurazioni (valori normali-alti secondo le attuali linee guida). L’ipertensione si manifesta quando la pressione massima è superiore ai 140 mmHg e la minima ai 90 mmHg: valori che consentono di definire una persona ipertesa.
CHE COSA PROVOCA LA PRESSIONE ALTA?
La pressione arteriosa è determinata dalla forza con cui il cuore pompa il sangue e dalle resistenze che il sangue incontra nei vasi periferici. In condizioni normali, il cuore esercita una pressione adeguata per garantire un flusso sanguigno efficace in tutto il corpo. Tuttavia, in caso di ipertensione, il cuore è costretto a lavorare molto più intensamente per mantenere il flusso sanguigno, il che può mettere sotto stress i vasi sanguigni. Questo sforzo eccessivo, se protratto nel tempo, può causare danni ai vasi arteriosi, in particolare alle arteriole più piccole, compromettendo la salute cardiovascolare complessiva.
DIAGNOSI
La diagnosi di ipertensione si basa sulla misurazione della pressione arteriosa, effettuata dal medico con strumenti specifici. Sono disponibili anche apparecchi automatici per l'auto-misurazione, che consentono di monitorare la pressione a casa, offrendo un valido supporto per il controllo regolare dei valori pressori.
CAUSE
Solo nel 5% dei casi l’ipertensione è correlata a condizioni cliniche preesistenti come ad esempio particolari patologie renali, disturbi ormonali, patologie congenite, aterosclerosi o l’uso di sostanze ad azione ipertensiva (farmaci, alcol, liquirizia). Nel restante 95% dei casi, invece, non vi è un’unica causa accertabile. Esistono però delle condizioni o dei fattori di rischio che possono predisporre allo sviluppo di ipertensione: fra questi l'età, il fumo di sigaretta, l'eccesso di peso corporeo, la sedentarietà, l’ipercolesterolemia (livelli elevati di grassi nel sangue), il diabete, lo stress e la familiarità.
SINTOMI
Nella maggior parte dei casi l’ipertensione è asintomatica. Questo significa che non dà disturbi specifici e che molti pazienti possono convivere bene e a lungo con la pressione alta senza saperlo. Solo di rado l’ipertensione si manifesta con:
- palpitazioni
- vertigini
- cefalea
- nervosismo
- stanchezza
- ronzii nelle orecchie
- fosfeni (lampi di luce) e altri disturbi visivi.
TERAPIA
L'ipertensione arteriosa, se diagnosticata precocemente o in forma lieve, può essere inizialmente gestita senza l'uso di farmaci, intervenendo esclusivamente su alcune abitudini legate allo stile di vita. Queste modifiche includono una dieta sana ed equilibrata, con particolare attenzione alla riduzione del consumo di sale e caffè, l'eliminazione del fumo, la limitazione o l'abolizione degli alcolici e la pratica regolare di attività fisica aerobica come passeggiate, nuoto o ciclismo. Tuttavia, nei casi in cui l'ipertensione sia moderata o grave, o quando le modifiche allo stile di vita non sono sufficienti, è necessario associare una terapia farmacologica. Sotto prescrizione medica, questa può includere l'uso di diuretici, beta-bloccanti, ACE-inibitori, calcio-antagonisti o antagonisti del recettore dell’angiotensina II, utilizzati singolarmente o in combinazione, con un trattamento personalizzato per ogni caso.
PREVENZIONE
L’ipertensione arteriosa può essere generata dall’effetto combinato di fattori genetici ereditari (figli di ipertesi hanno maggiore probabilità di sviluppare l’ipertensione rispetto ai figli dei normotesi) e di fattori ambientali, come lo stress, l’eccessiva introduzione di sale e l’obesità. Ad oggi, sono state identificate alcune forme di ipertensione arteriosa su base genetica, la cui bassa prevalenza nella popolazione tuttavia non giustifica uno screening genetico esteso. Nella maggior parte dei casi, come è stato chiarito, l’ipertensione arteriosa è invece dovuta ad abitudini di vita non corrette. Fin da giovani è consigliabile, quindi, mantenere la pressione arteriosa a livelli desiderabili e seguire alcuni semplici comportamenti che possono essere riassunti in dieci regole d’oro:
- Perdere i chili di troppo. La pressione arteriosa spesso aumenta di pari passo con il peso. Mantenere quindi uno stato di buona forma fisica o, laddove necessario, dimagrire, significa anche rendere più efficaci i farmaci contro l'ipertensione qualora sia in corso un trattamento specifico. L’indicazione è di tenere soprattutto sotto controllo il girovita: per l’uomo non deve superare i 100 centimetri e per la donna gli 85 cm. Oltre questi limiti si va incontro ad un più alto rischio di ipertensione.
- Fare esercizio fisico. Quantificabile in un tempo compreso fra la mezz'ora e un'ora al giorno per più giorni a settimana, con attività che possono variare dalla camminata, al fare le scale, a qualche esercizio con i pesi, a un giro in bicicletta. Inoltre, l'attività fisica svolge una funzione preventiva in caso di tendenza alla pressione alta, allontanando il rischio che diventi condizione di ipertensione vera e propria.
- Seguire una dieta sana. Per tenere sotto controllo il peso corporeo, la prima regola è limitare il consumo di grassi, a favore anche del mantenimento entro parametri più adeguati dei livelli di colesterolo nel sangue. Cereali integrali, legumi, verdura, frutta e frutta secca sono i cibi consigliati nella dieta quotidiana contro l’ipertensione. È poi fondamentale ridurre l’apporto di condimenti di origine animale (burro, panna) a favore dell’olio extra vergine di oliva o dell’uso di aglio, cipolla e spezie per insaporire le pietanze.
- Ridurre il sale. Anche una riduzione minima può apportare significativi benefici alla pressione. Il consumo di sale (sodio) quotidiano non deve superare i 5 gr al giorno, pari a un cucchiaino, facendo attenzione anche a quello ‘nascosto’ negli alimenti. Vanno quindi ridotti i cibi pronti, quasi sempre ricchi di sodio, i dadi da brodo, i formaggi stagionati, i salumi e gli alimenti conservati.
- Limitare alcol e alcolici. Meno è meglio è. Il limite da non superare è di un'unità alcolica (un bicchiere) al giorno per le donne e per gli uomini over 65 e di due unità alcoliche (due bicchieri) per gli uomini sotto i 65 anni. In alternativa possono essere consumate anche una birra piccola (350 ml) o un bicchierino di liquore (45 ml). Fare gli astemi dal lunedì al venerdì e ingerire tutto il quantitativo alcolico (4 o 5 drink nel week-end) non è consigliato, anzi può addirittura causare improvvisi sbalzi di pressione.
- Niente fumo. Il fumo è nemico anche della pressione e induce l’innalzamento dei valori pressori. È da evitare anche il fumo passivo.
- Limitare il numero di caffè. È ancora allo studio l'effetto della caffeina sulla pressione. Per stabilire quanto la caffeina faccia male a chi soffre di pressione alta, il consiglio è di misurarla 30 minuti dopo aver bevuto un caffè o una bibita con caffeina. Se aumenta di 5-10 punti, meglio limitarne il consumo.
- Ridurre i fattori di stress. Stress e ansia possono temporaneamente alzare la pressione. Se non è possibile eliminare tutti i fattori scatenanti, è bene concedersi delle pause di relax e qualche esercizio di respirazione, ricorrendo anche allo yoga, alla meditazione o a dei massaggi che possono allentare tensioni neuromuscolari.
- Monitorare la pressione. Regolarmente attraverso automisurazioni e periodici controlli medici specialistici.
- Un aiuto da amici e parenti. Per seguire uno stile di vita più sano e prendersi meglio cura di se stessi, è utile coinvolgere i famigliari nel raggiungimento del proprio obiettivo o dei ‘buoni’ propositi. Come da esempio, svolgendo l’attività sportiva in compagnia.
NOTA BENE: le informazioni in questa pagina non possono sostituire il parere e le spiegazioni del tuo medico.